Gli affitti brevi e le banche in Manovra dividono

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E' bastata la bozza. I 137 articoli della legge di bilancio circolata ma non ancora bollinata dalla ragioneria, dividono la stessa maggioranza. Ma anche le nuove misure di prelievo imposte alle banche creano non poche tensioni. L'incremento del prelievo sugli affitti brevi, la cosiddetta cedolare secca, passerebbe dal 21 al 26% e riguarderebbe i proprietari che locano anche un solo immobile. Già due anni fa il governo aumentò la tassa dal 21 al 26%, ma la norma si applicava dal secondo immobile locato e serviva a limitare la proliferazione degli affitti brevi. Una norma che oggi vede la netta opposizione di Forza Italia e Lega, per le quali verrebbe penalizzata l'iniziativa privata. Per Antonio Tajani non si può penalizzare che possiede una casa e la affitta, mentre per Salvini in parlamento la norma dovrà essere modificata. Ma se i vicepremier si trovano d'accordo nel non volere la nuova cedolare secca, per il contributo da chiedere alle banche sono su sponde opposte. Secondo il documento di bilancio si tratterebbe di quasi 11 miliardi nei prossimi tre anni. Tra le misure l'aumento di due punti dell'Irap, ma le trattative sono ancora aperte.