Piantedosi sulla bomba contro Ranucci: «È attacco a libertà di stampa, ma dare la colpa al governo è offensivo: con noi minacce in calo»

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«Chi utilizza questo grave atto intimidatorio per adombrare una qualche responsabilità del governo offende la verità e le istituzioni, con scarso senso dello Stato», lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, facendo il punto sull’attentato al giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci in un’informativa alla Camera dei Deputati. «Sarebbe auspicabile, a beneficio dell’intera collettività nazionale, che il tema della tutela della libertà di stampa, proprio per il suo ruolo fondante dei sistemi democratico-liberali, non scadesse a strumento di grossolana propaganda partitica».«Soldiarietà mia e di tutto il governo. Atto vigliacco»«Consentitemi di esprimere, anche in questa sede, la piena solidarietà, mia e di tutto il Governo, a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia. Ribadisco la ferma condanna per l’atto vigliacco e criminale che ha subito e che rappresenta un attacco non solo alla persona, ma alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della nostra democrazia». Così ha esordito Piantedosi nel suo discorso alla Camera questa mattina, 22 ottobre.Piantedosi: «Su Ranucci attenzione da prima»«Anche prima dell’atto intimidatorio del 16 ottobre, l’attenzione nei confronti di Ranucci è stata massima: le misure nei suoi confronti sono sempre state tempestivamente adeguate alle segnalazioni e alle risultanze informative via via emerse». Piantedosi ha aggiunto che «è stato innalzato il livello di sicurezza rimodulando il dispositivo tutorio dal 4° al 3° livello, rappresentato da ‘tutela su auto specializzata’». Si tratta di un’auto blindata data alla scorta del giornalista subito dopo l’esplosione davanti alla sua casa di Campo Ascolano, vicino a Pomezia. «Informai io stesso Ranucci della necessità di sua protezione. La questura di Roma ha anche allargato la sorveglianza su zone frequentate dal giornalista, compresa la sede Rai», ha spiegato Piantedosi.«Con governo Meloni minacce in calo»Fornendo i dati su minacce e intimidazioni ai giornalisti degli ultimi 5 anni, Piantedosi ha sottolineato come il picco sia stato nel 2021: «Questo governo non era in carica, e lo dico per stigmatizzare alcune dichiarazioni strumentali». Tra il 2020 e il 2024, secondo i dati letti in aula, ci sono stati 718 episodi di minacce ai giornalisti, che comprendono anche graffiti, danneggiamenti e minacce via web. L'articolo Piantedosi sulla bomba contro Ranucci: «È attacco a libertà di stampa, ma dare la colpa al governo è offensivo: con noi minacce in calo» proviene da Open.