‹ › 1 / 5 dacia hypster concept ‹ › 2 / 5 dacia hypster concept ‹ › 3 / 5 dacia hypster concept ‹ › 4 / 5 dacia hypster concept ‹ › 5 / 5 dacia hypster concept Con il concept a zero emissioni Hipster, Dacia punta a “consentire a tutti di accedere alla mobilità essenziale”. Il prototipo che pesa troppo per essere un quadriciclo (comunque meno di 800 kg: il 20% in meno rispetto alla “leggerissima” Spring) e che non ha le credenziali per una omologazione come auto è una sorta di grimaldello per scardinare la normative e la “prigione elettrica” costruita dall’Unione Europea, peraltro a maglie strettissime solo dopo il dieselgate.Facendo anche leva sulle “aperture” comunitarie sulla e-car europea, il marchio del gruppo Renault vuole aprire vie nuove: non solo nelle dimensioni, ma anche nei costi, che vorrebbe riportare indietro nel tempo visto che tra il 20021 e il 2020 sono schizzati del 63% con prezzi lievitati del 77% tra il 2010 e il 2024 (“molto più del potere d’acquisto delle famiglie” rileva Dacia). La Hipster è un manifesto contro le contraddizioni comunitarie, che persegue minori emissioni, ma impone maggiori dispositivi di sicurezza che aumentano il peso delle auto (+15% in vent’anni), che incide negativamente sui consumi e quindi sulla sostenibilità ambientale su strada.Il prototipo misura 3 metri di lunghezza e grazie alle sue forme cubiche e squadrate può alloggiare 4 persone, anche di corporatura imponente malgrado un’altezza di appena 153 centimetri e una larghezza di 1,55: l’accesso ai divani della seconda fila è facilitato dalla generosa apertura della porta e dalla possibilità di ribaltare il sedile del passeggero anteriore. Dovrebbe avere un’autonomia attorno ai 150 chilometri per riuscire a coprire la domanda media di mobilità, ossia spostamenti per una media di 1,6 persone a bordo, a 56 orari di andatura e per non più di 40 chilometri al giorno. Dacia immagina due ricariche la settimana per percorrere 200 km senza mai svuotare completamente la batteria, che si dovrebbe rifornire principalmente alla presa di casa, senza fretta.“È il progetto più Dacia su cui io abbia mai lavorato, che ha la stessa portata sociale di Logan venti anni fa. Si tratta di inventare un oggetto che oggi non esiste”, sottolinea Romain Gauvin, responsabile Advanced e exterior Design. La Hipster è nata per essere non solo essenziale, ma anche funzionale anche con la sua plancia semplice, ma “modulare” e il suo bagagliaio con una capacità tra i 70 e i 500 litri. Il costruttore ha un mandato chiaro per l’eventuale declinazione di serie: “Dimezzare l’impronta di carbonio su tutto il ciclo di vita del veicolo rispetto ai migliori modelli elettrici oggi disponibili”.L'articolo Dacia Hipster, il concept essenziale che sfida norme, costi e contraddizioni UE – FOTO proviene da Il Fatto Quotidiano.