Le pillole di Polly: recensione di “Precipizio” di Robert Harris

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Quando il mondo si trova sull’orlo del precipizio, un capo di Stato ha il dovere di diventare un punto di riferimento per il popolo che rappresenta e che confida in lui.In breve, in questi casi uno statista deve essere in grado di compiere scelte difficili e coraggiose, spiegandone le motivazioni ai cittadini, perché saranno loro ad essere chiamati a compiere sacrifici anche estremi per fronteggiare la situazione.Questa, almeno, è la teoria; la vita reale, però, è un’altra cosa.Lo sa bene il Primo Ministro inglese Herbert Asquith, che in tempi catastrofici per il suo Paese, e non solo, non riesce ad essere all’altezza del difficile compito che è chiamato a svolgere: quello di guidare la popolazione ad affrontare con coraggio e dignità la Grande Guerra, un conflitto che sta devastando il mondo, causando la morte di milioni di innocenti.Il guaio è che Asquith ha un problema, e il suo problema ha nome e cognome: Venetia Stanley, una affascinante ed altolocata giovane con meno della metà dei suoi anni. Per lei, il politico ha tradito la moglie; fin qui, nessuna novità, visto che aveva abituato la sua paziente coniuge alle sue numerose scappatelle.Il fatto è che, stavolta, il Prime Minister ha perso la testa.Si è invaghito di Venetia al punto di non riuscire a pensare che a lei, e di compiere ogni sua azione allo scopo di essere approvato ed ammirato da lei.Il risultato è che la sua mente è ottenebrata e non è più lucido, dunque non riesce ad essere una valida guida morale per la Nazione nel suo giorno più buio. La verità è che Asquith, che pure in altri tempi era conosciuto e stimato per essere uno statista capace di affrontare i peggiori problemi con una tranquillità tutta inglese, stavolta semplicemente non ragiona.Non interviene per evitare a Winston Churchill di compiere il più grande sbaglio della sua carriera: l’azione di guerra che porterà al disastro di Gallipoli.Ma soprattutto, l’amore per Venetia acceca il Prime Minister al punto che trasmette regolarmente per posta alla sua amante telegrammi e lettere contenenti informazioni coperte dal segreto di Stato.Peccato, però, che i servizi segreti inglesi non abbiano per abitudine quella di dormire in piedi.Paul Deemer, un giovane agente dell’Intelligence, viene così incaricato di svolgere un’indagine in merito alla vicenda. Inutile dire che, se venisse a galla il modo in cui Asquith tratta i segreti di Stato, le conseguenze non sarebbero meno catastrofiche di una bomba.“Precipizio” è l’ultima fatica di Robert Harris, scrittore e giornalista televisivo inglese che vizia i lettori con i suoi straordinari romanzi storici.L’autore, nelle sue opere, dimostra di saper padroneggiare perfettamente i fatti storici che tratta. La sua preparazione è tale che porta a conoscenza del pubblico degli episodi che conoscono in pochi, eppure sono integralmente documentati.È questo il caso di “Precipizio”, in cui lo scrittore inglese riporta il testo di lettere, zeppe di notizie segretissime, che sono state realmente mandate dal Primo Ministro Asquith alla sua amante Venetia Stanley.La veridicità di tale fatto storico lascia il lettore di stucco; pare impossibile che uno statista usi segreti di Stato, oltretutto in tempo di guerra, per fare colpo su una donna.Ma tant’è. La storia è storia, e Harris, con la maestria di sempre, è riuscito a ricostruire la vicenda con una trama avvincente e realistica, che coinvolge sempre di più il lettore man mano che la narrazione va avanti.I personaggi, come sempre, sono ben costruiti. Asquith è raffigurato sostanzialmente come un Lord snob e viziato, che crede che guidare la Nazione sia un suo diritto dato dalla nobile condizione, quindi può gestirlo come meglio crede.Venetia sembra una figura altrettanto capricciosa, ma probabilmente nasconde delle qualità che aspettano solo il momento giusto per essere valorizzate.“Precipizio”, dunque, è un romanzo consigliatissimo, soprattutto per chi ama le storie avventurose e al tempo stesso le ricostruzioni storiche scritte da un autore preparato e competente.Federica Focà