Lecornu, cade l’ennesimo governo francese. Cosa aspetta Macron a dimettersi?

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di Giovanni Muraca Da qualche ora Sébastien Lecornu ha consegnato le dimissioni a Emmanuel Macron facendo cadere il terzo governo francese nel giro di due anni dalle ultime elezioni legislative dell’estate 2024. Il più corto dei tre governi demandati dal Presidente della Repubblica. In un battito di ciglio, le volontà del giovane Presidente dell’Eliseo sono state frantumate.Questa volta non è una questione di legge di bilancio ma di ministri: una rosa dei candidati scelta dal presidente del Consiglio designato il quale, per molti versi, era appannaggio del precedente e che in molti non hanno digerito. Soprattutto uno. In questa tornata di caduta, cambia l’attore che si unisce alle due fazioni più esterne all’arco costituzionale d’Oltralpe: i Repubblicani.A dispetto di quanto si possa pensare, il detonatore – seppur annunciato – del neonato esecutivo, stavolta arriva principalmente dall’interno e risponde al nome di Retailleau, presidente dei conservatori Republicains, che, seppur riconfermato nella squadra per la terza volta, si è allineato al disegno del terzo rovescio. La ragione è che non c’era discontinuità con la precedente formazione (anche se voci di corridoio raccontano che i Repubblicani, visto il ruolo centrale che hanno avuto nella creazione dei team precedenti, rivendicavano più dicasteri).Fulcro d’insoddisfazione anche si allarga a macchia d’olio toccando anche i partiti di destra e di sinistra che vertono sugli azzardi delle scelte fatti da Lecornu. Uno tra questi, è quello dell’Economia – Le Maire – che a detta della leader dell’ RN, è “l’uomo che ha mandato la Francia in rovina”.Non una situazione facile per la Francia che ha un debito pubblico e un deficit che sta cominciando a far vacillare la stabilità. Per non farsi mancare nulla, c’è la legge di bilancio che deve ancora vedere la luce e che preoccupa anche l’UE in un quadro popolare non proprio roseo. Uno scenario che pone Emmanuel Macron in una situazione di debito d’ossigeno se non avrà – come si prevede – l’intenzione di dimettersi.Per la terza volta, il creatore di governi che non riflettono le volontà espresse durante il volto estivo di due anni fa riceve sempre più chiaro il messaggio di mancata fiducia che, in questa tornata, vede un attore in più che si aggiunge alla coalizione contro di lui. Il 2027, data di scadenza del suo mandato, è ancora lontano. Sarà pronto ad andare avanti a continui sabotaggi di esecutivi fino alla fine della sua parabola?Un disegno che prende sempre più contorni definiti circa il gradimento popolare del presidente della Repubblica.Stavolta, però, qualora non si dimettesse, l’appoggio sarà sempre più sottile visto l’ulteriore partito contro pronto a osteggiare la nascita di altri esecutivi come già annunciato. Che al contempo, questo, farà infelici coloro che si sono recati alle urne facendo crescere i consensi ai partiti di opposizione.Seppur s’invoca al ritorno alle urne da parte della Le Pen e Jordan Bardella, se i francesi torneranno alle urne euno dei due schieramenti non arriverà a un plebiscito, cosa cambierà? La sinistra di Mélenchon, invece, ne chiede la destituzione (opzione che la destra cavalca) definita estrema.Molti fanno dei paragoni con il nostro paese sul fatto di avere governi così poco longevi, una situazione a cui la nazione d’Oltralpe non è abituata. Ma la cosa che ci accomuna ora è proprio ciò che noi abbiamo passato prima del 2018: l’espressione popolare che continua a essere negata travestendosi da democrazia. I macronisti sempre davanti a tutti, stavolta anche del centro i quali hanno risposto puntualmente. Forse saranno proprio loro i prossimi sabotatori? Ma anche lì, il buon Macron, riesumerà Napoleone III per una nuova coalizione.In attesa che la scadenza naturale del 2027 arrivi.Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!L'articolo Lecornu, cade l’ennesimo governo francese. Cosa aspetta Macron a dimettersi? proviene da Il Fatto Quotidiano.