Un acceso dibattito sulla definizione di genocidio a Gaza anima In Onda, su La7, segnando un momento di tensione tra Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, e Federico Fubini, editorialista del Corriere della Sera. Albanese, che non era prevista tra gli ospiti, come si evince dal tweet del profilo ufficiale della trasmissione, aveva anticipato che avrebbe dovuto lasciare lo studio entro le 21.00.Il confronto si accende quando Fubini afferma che nessuno ha le competenze di stabilire che quello a Gaza sia genocidio, se non “storici e giudici”: “L’accusa di genocidio è molto complicata. Visto il numero dei morti ci dovrà essere un’inchiesta ma nessuno di noi può sapere che è genocidio perché secondo la Carta dell’Onu è genocidio quando c’è l’intento di eliminare delle persone di un gruppo perché appartengono a quel gruppo”.In realtà, come spiega successivamente Albanese, la definizione giuridica di genocidio non si trova nella Carta dell’Onu del 1945, che stabilisce i principi generali dell’organizzazione e regola il funzionamento dei suoi organi principali come il Consiglio di Sicurezza e l’Assemblea Generale, ma nella Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 9 dicembre 1948 ed entrata in vigore il 12 gennaio 1951.La firma del Corriere poi afferma che si può parlare di genocidio nella guerra tra Russia e Ucraina: “Ci sono le intercettazioni quando si danno gli ordini, che sono stati registrati, di uccidere le famiglie ucraine per portare via i bambini. Quello nella definizione dell’Onu è genocidio. Quindi, ci dovrà essere un’inchiesta. Io credo che in questo momento nessuno su questo punto si possa pronunciare”.Il conduttore Luca Telese dà la parola a Francesca Albanese, nonostante toccasse a Francesco Giubilei, presidente di Nazione Futura, spiegando che la giurista doveva andare via entro le 21.00.La relatrice Onu corregge immediatamente Fubini: “Non conosco le sue competenze però il mio mandato è quello di monitorare giorno per giorno, da 250 giorni dall’inizio dell’attacco a Gaza, quello che sta accadendo nella Striscia, quindi ho raccolto oltre 2mila testimonianze, oltre a prove che sono messe a disposizione degli esperti. Innanzitutto, il genocidio non è stabilito dalla Carta dell’Onu ma dalla Convenzione sul genocidio. E io ho stilato due rapporti che sono stati ricevuti dal Consiglio dei Diritti Umani e dalla Corte di Giustizia Internazionale“.Fubini, piccato, la interrompe: “Abbia pazienza, lei ha detto che Charlie Hebdo è a colpa del Mossad”.Albanese resta sbalordita per qualche secondo e prosegue: “Una commissione nominata dalle Nazioni Unite a New York ha concluso che c’è genocidio. Storici israeliani dicono che è genocidio. B’Tselem, organizzazione di Diritti Umani israeliana, lo chiama ‘il nostro genocidio’. L’ong israeliana Physicians for Human Rights – Israel lo chiama genocidio. L’Associazione degli Studiosi sul Genocidio lo chiama genocidio. In ultimo – continua – la commissione di inchiesta delle Nazioni Unite su Israele e Palestina, dopo due anni di indagini con testimonianze di militari e analisi documentali, afferma che è genocidio. Io voglio semplicemente obiettare l’argomento secondo cui non ci sono le competenze per stabilire che quello a Gaza sia un genocidio”.E sottolinea: “Già la Corte di Giustizia Internazionale nel gennaio 2024 si era pronunciata nel merito, evidenziando il rischio di genocidio e facendo scattare gli obblighi degli Stati di prevenirlo. Quindi, a questo punto, non possiamo dire che non ci siano elementi per parlare di genocidio perché c’è l’obbligo di prevenirlo“.“Il punto del genocidio è l’intento”, insiste Fubini.“Non me lo deve insegnare lei, lo so che è l’intento”, replica Albanese.Il giornalista ribatte: “Non è suo compito decidere su questo, dopodiché vedremo cosa dicano i giudici”.“Non è neanche suo compito. C’è l’obbligo di prevenire il genocidio – ribadisce la giurista – quindi il punto è quello che dice la commissione d’inchiesta, che tra l’altro è la cosa più vicina a un giudice”.Il dibattito prosegue fino al momento in cui Albanese annuncia di dover lasciare la trasmissione. Aprile prova a trattenerla nel dibattito chiedendo a Francesco Giubilei un parere sulla postura del governo Meloni nella vicenda della Flotilla. Giubilei devia il discorso: “Io sono molto d’accordo con quello che dice la senatrice a vita Liliana Segre sul tema del genocidio e penso che ci voglia anche attenzione nell’utilizzo in questi termini”.Quando Aprile invita Giubilei a rispondere nel merito, Albanese si alza per andare via. E l’esponente di destra si esibisce in un moto di indignazione scenica: “Molto democratica la signora Albanese. Ha sentito il nome della senatrice Segre e si è alzata. Bella immagine. Una vergogna, una cosa oscena e vergognosa”.Telese lo ferma e chiarisce: “Non è minimamente legato a quello, ma al fatto che alle nove avrebbe dovuto lasciarci e lo avremmo fatto facendo finire il tuo intervento”.L'articolo Gaza, scontro Fubini-Albanese. “Nessuno può dire che è genocidio”. “Non so quali siano le sue competenze”. Su La7 proviene da Il Fatto Quotidiano.