Nel circuito si adatta la velocità dei campi per far vincere sempre Sinner e Alcaraz? I dati smentiscono Zverev e Federer

Wait 5 sec.

Il tennis è uno dei pochi sport individuali che si gioca su più superfici, ognuna con caratteristiche uniche: la terra battuta con i suoi rimbalzi alti e scambi infiniti, l’erba con velocità e gli ace, il cemento come terreno “neutro” che domina oltre il 60% del calendario. Questa varietà ha sempre reso speciale il gioco, costringendo i campioni ad adattarsi tatticamente e fisicamente. Ma il dibattito sull’omogeneizzazione dei campi è tornato attuale. A Shanghai Alexander Zverev, reduce dalla vittoria all’esordio contro il francese Valentin Royer, ha criticato apertamente le condizioni di gioco: “Odio quando la velocità dei campi è la stessa ovunque. Diventano sempre più lenti. So che i direttori dei tornei si stanno muovendo in questa direzione perché ovviamente vogliono che Sinner e Alcaraz vincano in ogni torneo”. Di simile opinione è anche Roger Federer, che al podcast Served di Andy Roddick aveva sostenuto: “I direttori dei tornei pensano: ‘Preferisco avere Sinner e Alcaraz in finale, no?’. Ai miei tempi tutti giocavano sulla superficie che preferivano, ora invece in tutti i tornei si gioca in maniera simile”.Sinner ha liquidato le lamentele di Zverev con poche parole: “I terreni di gioco non li facciamo io e Alcaraz”. Se le sensazioni di campo possono anche dar forza alla tesi di Federer e Zverev, i dati raccontano una realtà più complessa. Statistiche calcolate da un indice, il CPI, Court Pace Index: ovvero la misurazione della velocità effettiva di un campo utilizzando i dati raccolti dal sistema Hawkeye tramite telecamere a triangolazione durante le partite reali. Dall’inizio del 2024, si sono svolti 16 grandi tornei su campi in cemento. Quattordici di questi hanno registrato un Court Pace Index superiore a 35, con le sole eccezioni di Indian Wells e Shanghai. Ancora più sorprendente, è che 11 tornei hanno registrato un CPI superiore a 40.Se negli ultimi 22 mesi quasi il 70% dei tornei su cemento si è orientato verso superfici più veloci, perché si pensa che il gioco abbia subito un rallentamento? Forse perché, rispetto agli anni ’80, le differenze tra le varie superfici si sono ridotte. Ma non si tratta di uno sviluppo recente. Già nel 2001 Wimbledon passò a un’erba più lenta, favorendo lunghi scambi e l’ascesa di Federer. Parallelamente, la superficie in sintetico Carpet, velocissima e favorevole ai grandi battitori, è stata eliminata per motivi di sicurezza. E anche in passato venivano mosse accuse simili. Jo-Wilfried Tsonga ironizzava: “In futuro conterà avere quattro polmoni e non la varietà dei colpi. Si dice che è stata una richiesta di Federer e Nadal. Quindi sì, un giorno Nadal potrebbe chiedere che tutti i tornei siano in polvere di mattoni. E allora cosa faremo?”.Allo stesso modo, quando i Big 3 si aggiudicavano collettivamente la maggior parte dei titoli Major, Greg Rusedski espresse un pensiero simile: ”Il campo è medio, medio-lento ovunque e questo ha dato ai Big 3 un enorme vantaggio perché in ogni torneo a cui partecipano non sono necessari grandi aggiustamenti”. Sebbene Zverev critichi l’omogeneizzazione, è proprio questa tendenza ad aver favorito il suo stile di gioco rigorosamente lineare, basato su contrattacchi e servizi potenti. E lo stesso vantaggio che Federer ritiene ora concepito per Sinner e Alcaraz, un tempo era stato concesso anche a lui. La verità è che ogni epoca ha discusso di superfici “adattate” ai campioni del momento. Oggi i riflettori sono su Sinner e Alcaraz, che hanno dimostrato di sapersi esprimere su tutti i terreni di gioco. Quest’anno, sia lo spagnolo che l’italiano hanno raggiunto la finale su tutte e tre le superfici. Hanno disputato una partita memorabile al Roland Garros. Entrambi hanno poi vinto un titolo su erba: Alcaraz ha trionfato al Queen’s, Sinner a Wimbledon. Si sono affrontati in finale anche su campi in cemento, ultimo su tutti lo Us Open. E, sebbene le condizioni più veloci tendano a favorire Sinner più di Alcaraz, è stato lo spagnolo ad avere la meglio in questi incontri. Sarà che i giocatori migliori vincono perché sono semplicemente i più forti?L'articolo Nel circuito si adatta la velocità dei campi per far vincere sempre Sinner e Alcaraz? I dati smentiscono Zverev e Federer proviene da Il Fatto Quotidiano.