Crisi idrica in Basilicata: invasi ai minimi storici, gli agricoltori alla Regione: “Fatti, non marketing politico”

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Non è una novità dell’estate del 2025. Si è verificato anche lo scorso anno, ben oltre la stagione estiva e quella autunnale. La crisi idrica prosegue in gran parte delle regioni del Mezzogiorno: nelle province di Crotone e Reggio Calabria, Avellino e Benevento, in Puglia nel comparto potabile; in Calabria e Puglia in quello irriguo. Prepotentemente in Basilicata, dove la mancanza d’acqua, incontrovertibile, si riverbera negativamente sull’agricoltura. Ma non solo. “In base ai dati disponibili e alle analisi condotte relativamente agli invasi del sistema Acque del Sud lucano, al momento l’evoluzione della disponibilità evidenzia un grado di criticità elevato, tanto per l’invaso di Monte Cotugno quanto per l’invaso del Pertusillo” ha rilevato l’Osservatorio permanente utilizzi idrici – Distretto idrografico Appennino Meridionale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale, nella seduta del 23 settembre.Basilicata in sofferenza: invasi ai minimi storiciI numeri forniti chiariscono le criticità: per Monte Cotugno, a fronte di un volume utile autorizzato di 272,2 milioni di metri cubi, si è passati dai 73,35 Mm³ disponibili a settembre 2024 ai 58,49 di settembre 2025, con un deficit di 14,86 Mm³, pari a una disponibilità residua di appena 213,71 Mm³. Per il Pertusillo, a fronte di un volume utile autorizzato di 120,43 Mm³, si è passati dai 56,68 Mm³ di settembre 2024 ai 34,5 di settembre 2025, con un deficit di 22,18 Mm³ e una disponibilità residua di 85,03 Mm³. Un disastro ancor più evidente osservando i dati aggregati: a fronte di un volume utile autorizzato complessivo di 392,83 Mm³, la disponibilità è scesa da 130,03 Mm³ (settembre 2024) a 92,99 (settembre 2025), con un deficit che tocca i 299,64 Mm³.Cifre che, secondo l’Osservatorio, configurano uno “scenario di severità”, che preoccupa e accende il malcontento degli agricoltori. “Questi non sono allarmi né opinioni: sono dati ufficiali di Acqua del Sud, verificabili da chiunque” ha scritto a metà settembre il Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani in un appello al presidente della Regione, Vito Bardi, e al presidente del Consiglio regionale, Marcello Pittella. “Per mesi si è detto che tutto era sotto controllo. Poi è mancata la pioggia, e la realtà ha smascherato l’illusione: non c’era un piano, solo la speranza che il meteo supplisse alla mancanza di strategia”.Colture estive già danneggiate, ora si teme per le semine autunnaliIl Comitato ha proseguito: “Possiamo continuare a considerare rassicuranti annunci che non irrigano i campi e non salvano i raccolti? L’agricoltura ha bisogno di fatti, non di marketing politico. Per questo chiediamo la convocazione immediata di un Consiglio regionale straordinario, la discussione nelle commissioni competenti e conferenze stampa che istituzionalizzino il problema degli invasi principali, con dati trasparenti e piani di gestione concreti”. Le coltivazioni estive hanno già subito danni considerevoli. Così cresce il timore che anche le semine autunnali ne risentano. Le irrigazioni sono state drasticamente ridotte, nonostante le prenotazioni irrigue per le colture autunno-vernine disposte a fine luglio dal Consorzio di Bonifica della Basilicata, in accordo con il presidente Bardi e l’assessore regionale alle Politiche Agricole, Carmine Cicala. “La Regione Basilicata continua a essere al fianco del mondo agricolo con scelte concrete, frutto di una programmazione attenta e di un dialogo costante con tutti i soggetti coinvolti” ha dichiarato Cicala, annunciando l’apertura delle prenotazioni irrigue dal 10 settembre. “La misura consentirà alle aziende agricole di procedere alle coltivazioni stagionali, garantendo continuità produttiva anche in un contesto di forte crisi idrica”.In realtà, “il disservizio continua, con turnazioni lunghe e con erogazioni di acqua a basse pressioni di esercizio, inadeguate a garantire i naturali fabbisogni idrici alle aziende agricole” ha denunciato a metà settembre il Tavolo Verde Puglia e Basilicata, che riunisce le organizzazioni agricole delle due regioni. Nella fascia Metapontina, i comuni più colpiti sono Montalbano, Pisticci e Bernalda. I motivi dell’insufficienza idrica? “I ritardi negli interventi di riparazione dei frequenti guasti delle condotte consortili”, ma anche “le portate a monte delle vasche, di gran lunga inferiori rispetto a quelle necessarie a valle”, senza contare “le perdite dovute allo stato di deperimento del sistema idrico nel suo insieme”. In sintesi: “L’acqua nei campi arriva poco e male per la cattiva e dannosa gestione da parte del governo del Consorzio di Bonifica”. Servono interventi strutturali. “Chiediamo: la nomina immediata di un commissario straordinario regionale, con pieni poteri e tempi certi; la dichiarazione dello stato di emergenza, con investimenti straordinari e interventi immediati; un piano concreto per salvare l’agricoltura”.Per il Comitato: “Servono da subito azioni tangibili”.Crisi idrica anche nei rubinetti di casaScarseggia l’acqua nei campi, ma anche nelle case. La crisi idrica investe anche le erogazioni di acqua potabile. Secondo l’Osservatorio permanente, si conferma la severità idrica “elevata” per lo schema Basento-Agri-Camastra, “pur dovendosi riscontrare un significativo incremento della disponibilità all’invaso rispetto allo stesso periodo del 2024, anche per effetto degli interventi realizzati dal Commissario Straordinario/Segretario Generale”. Severità “elevata” anche per 11 comuni della provincia di Potenza serviti dallo schema Vulture-Melfese e per tutti i comuni dello Schema Collina Materana. Invece, la severità risulta “media” nel restante territorio regionale.“Pur in presenza di un fenomeno di riduzione delle portate provenienti da tutte le sorgenti della Basilicata, la minore disponibilità d’acqua per l’alimentazione dell’acquedotto si ha nello schema che parte dalla zona del Pollino per alimentare i 33 comuni della Collina Materana” ha spiegato Alfonso Andretta, amministratore unico di Acquedotto Lucano, società che gestisce il servizio idrico integrato in tutta la regione. Piove di meno e le temperature medie sono in progressiva crescita: elementi incontrovertibili. A ciò si aggiungono le perdite del sistema di condotte, che andrebbe sostituito. Ma mancano le risorse e anche il tempo. Così si lavora alla riduzione delle perdite, che “sono passate dal 65% del 2021 al 50% nel 2025”, come ha spiegato Andretta. Un dato è certo: “Senza acqua non c’è agricoltura, senza agricoltura non c’è economia, e senza economia non c’è vita”, come sostiene il Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani.L'articolo Crisi idrica in Basilicata: invasi ai minimi storici, gli agricoltori alla Regione: “Fatti, non marketing politico” proviene da Il Fatto Quotidiano.