Portati in caserma, identificati e multati per aver giocato a pallone in una piazza nell’isola veneziana di Murano. L’episodio risale al 12 settembre scorso e i ragazzi, tra i 12 e 13 anni, sono stati multati perché si divertivano “creando disturbo alla quiete pubblica per le persone in transito, in zona vietata”. I militari hanno agito dopo diverse segnalazioni dei residenti della zona. I genitori dovranno pagare la multa di 50 euro, che potrebbe diventare di 500 se non pagata entro 60 giorni.È il regolamento di polizia e sicurezza urbana del Comune di Venezia, introdotto nel 2019, che vieta di giocare a pallone in campi e campielli della città. Così come “ogni altro gioco che possa arrecare pericolo e molestia alle persone, danni ovvero disturbo alla quiete pubblica”, recita il testo. Sull’isola del vetro, l’unico campo autorizzato è quello di San Bernardo. Campo Signoretto, dove si trovavano i ragazzi, è stato realizzato tre anni fa per la riqualificazione dell’area delle ex Conterie, che ha trasformato edifici dismessi in appartamenti di edilizia sociale e non è inserito nei luoghi dove è autorizzato giocare a pallone. Ma, come riporta La Stampa, uno dei genitori dei bambini ha affermato che “piazza San Bernardo non è adatta, mentre l’altra lo è. Togliere i bambini da lì significa far ritornare il posto al degrado precedente”.I genitori si detti indignati della vicenda e hanno affermato che non pagheranno la multa. Il gruppo di famigliari ha deciso di fare ricorso e di appellarsi al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Un invito raccolto dal primo cittadino, che ha affermato di volersi “confrontare con loro per capire meglio la situazione e valutare eventuali provvedimenti, con spirito costruttivo”. L’episodio ha attirato molta attenzione, sia a livello nazionale che internazionale, alcuni giornali inglesi, come Guardian e The Indipendent, hanno riportato la notizia. L’opinione si è dimostrata divisa tra chi sostiene che oggi giorno i ragazzi hanno pochi spazi all’aperto dove poter giocare assieme e chi invece segnala il poco rispetto dei giovani per “la cosa pubblica” e le persone.Il consigliere comunale d’opposizione, Marco Gasparinetti ha stigmatizzato quanto accaduto con un post social: “Quattordici persone in caserma – scrive – dalle forze dell’ordine. Scatolettisti? Borseggiatori? Spacciatori? No, sono i genitori di altrettanti ragazzini identificati. Togliere il pallone non era sufficiente? Intimargli di smetterla spiegando il perché non era più educativo?”. Come riporta Fanpage.it, anche il parroco ha commentato la vicenda: “Finché ci sono bimbi che giocano nei campi allora Venezia è viva”. Della stessa opinione anche il mastro vetraio Giancarlo Signoretto che ha promesso di pagare lui le multe per tutti: “Siamo stati tutti bambini. E il fatto che abbiano messo da parte il cellulare, per andare a giocare un’ora all’aperto tra amici, la vedo come una cosa bella, da elogiare, non da ostacolare”, ha detto l’artigiano.A sostegno della tesi di mancanza di rispetto dei ragazzini, è intervenuto il comandante della polizia locale di Venezia, Marco Agostini, che ha rivelato al Gazzettino come “le persone si svegliano sempre solo quando arrivano le sanzioni, in un anno e mezzo ai ragazzi è stato chiesto più volte di andare a giocare a quattro minuti a piedi di distanza da lì”. Aggiungendo poi: “Non sono bambini piccoli, se ad un anziano arriva addosso una pallonata mentre cammina, quella di un bimbo di 6 anni magari lo fa solo indispettire, quella di un ragazzo intorno ai 15 anni può fargli davvero male”.L'articolo Ragazzini portati in caserma e multati per aver giocato a pallone a Murano proviene da Il Fatto Quotidiano.