In calo l’affluenza nelle Marche, in aumento in valle d’Aosta dove però alla precedente tornata si votava su due giornate. Alle 12 aveva votato il 10,84% dei marchigiani: quasi tre punti percentuali in meno rispetto alla stessa rilevazione alle precedenti elezioni regionali del 2020 (13,43%). Il dato più elevato è stato registrato in provincia di Pesaro Urbino (12,71%), segue la provincia di Ascoli Piceno (10,36%), poi Fermo (10,24%), Ancona (9,81%) e Macerata (9,75%). Il dato finale verrà reso noto domani alle 15, quando saranno definitivamente concluse le operazioni di voto. In Valle d’Aosta si è invece espresso, alle 12, il 21,68% degli aventi diritto, mentre per l’elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale di Aosta ha votato il 19,06% (5.448 votanti su 28.590). I seggi chiuderanno alle 23 e domani è previsto lo spoglio. Nel 2020, quando si votava su due giornate, alle 12 aveva votato il 17,6% alle Regionali e il 16,6% alle Comunali di Aosta.Il voto è il primo banco di prova per misurare il termometro politico autunnale, anche a livello nazionale. Il test più rilevante è quello delle Marche. Sei i candidati in lizza, ma la vera sfida è tra il presidente uscente Francesco Acquaroli, esponente di Fratelli d’Italia e fedelissimo della premier Giorgia Meloni, e lo sfidante Matteo Ricci, europarlamentare dem ed ex sindaco di Pesaro che ha raccolto intorno a sé il campo largo del centrosinistra comprendente il Movimento 5 stelle. Acquaroli è di Macerata, Ricci di Pesaro.Acquaroli nel 2020 strappò la Regione al centrosinistra dopo un quarto di secolo. Il candidato di centrodestra cinque anni fa ottenne il 49,1% dei voti, superando di oltre 87mila preferenze il candidato dem, Maurizio Mangialardi. Oggi può contare sugli anni da governatore e sul traino dell’esecutivo nazionale. La sua campagna si è basata sulla rivendicazione di aver “risanato” la Regione, soprattutto in campo sanitario e infrastrutturale, grazie al coordinamento con Roma.Dall’altra parte, Ricci, ex sindaco di Pesaro ed europarlamentare, prova a capitalizzare il malcontento su servizi pubblici e sanità, presentandosi come l’uomo del rilancio. La vera novità rispetto al 2020 è l’ampia alleanza che lo sostiene: la coalizione progressista si è compattata con l’obiettivo di evitare la dispersione dei voti di opposizione, all’insegna di “Un Cambio di Marche” che punta a rilanciare la Regione per l’economia, le infrastrutture e, appunto, la sanità.L'articolo Marche al voto per le regionali, alle 12 affluenza al 10,84%: tre punti sotto il 2020. In Valle d’Aosta ha votato il 21,7% proviene da Il Fatto Quotidiano.