Dopo il decreto Salva Casa, il ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini torna a mettere mano alle regole dell’edilizia. Nelle prossime settimane arriverà in Consiglio dei ministri una nuova legge delega che punta a semplificare e riordinare tutta la normativa su costruzioni e urbanistica. L’obiettivo, si legge tra le note della bozza, è chiaro: ««razionalizzazione, semplificazione e riordino di tutte le disposizioni legislative in materia di edilizia e di disciplina tecnica delle costruzioni».Sanatorie più facili pre 1967Uno dei punti principali riguarda le irregolarità commesse prima del 1967, che potranno essere sanate più facilmente. L’intento è quello di superare il principio della «doppia conformità», che finora richiedeva il rispetto delle regole urbanistiche ed edilizie di due periodi differenti: sia quelle vigenti al momento della costruzione, sia quelle in vigore quando si presenta la richiesta di sanatoria. Ora si punterà su procedure più veloci, richiedendo ai proprietari la sola messa in sicurezza dell’immobile secondo le norme tecniche di costruzione. Silenzio-assenso rafforzatoSempre nell’ottica della riduzione dei tempi e per lo snellimento delle pratiche burocratiche è intenzione del ministero delle Infrastrutture rafforzare la pratica del silenzio-assenso: se l’amministrazione non risponde entro il termine previsto, il via libera è considerato ottenuto. Saranno incentivati anche autocertificazioni e asseverazioni da parte dei tecnici.Nuove regole su Cila e SciaUn’altra novità sarà la riscrittura delle regole per Cila, Scia e permesso di costruire. L’obiettivo è rendere più chiaro quando serve un titolo e quanto tempo ci vuole per ottenerlo: «la certezza dei tempi di conclusione di ciascun procedimento anche in riferimento alle competenze di una pluralità di amministrazioni», si legge nella bozza visionata da La Stampa. Verrà inoltre aggiornato l’elenco delle opere di edilizia libera ossia quelle che non richiedono alcun permesso, come pergole, tende e pannelli. Salva bonus, ma non per gli abusiIl provvedimento conferma che non si possono ottenere bonus fiscali per opere abusive, ma consente di mettere in regola alcune piccole difformità che una volta sanate consentiranno di accedere agli incentivi. Saranno riviste anche le multe e gli obblighi di demolizione per renderli più proporzionati alla gravità dell’abuso «regimi sanzionatori propedeutici al rilascio dei titoli in sanatoria, commisurandoli all’entità della trasformazione edilizia o urbanistica e alla gravità della difformità». Infine, nascerà uno sportello unico per tutte le pratiche edilizie, così da avere un solo punto di riferimento e non dover presentare documenti che sono già in possesso della pubblica amministrazione. L'articolo Edilizia, la nuova sanatoria in arrivo: colpo di spugna gli abusi prima del 1967 e nuove regole sul silenzio assenso proviene da Open.