Iran. Nucleare: gli Usa pretendono l’uranio, non si trova l’accordo

Wait 5 sec.

di Enrico Oliari –Prima di tornare a Teheran, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha costatato a New York, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, che i colloqui sul nucleare sono nuovamente falliti, per cui rimarranno in vigore le sanzioni internazionali alla Repubblica Islamica. A far naufragare il ripristino del Jpcoa, l’accordo del 2015 promosso da Barak Obama e poi cancellato da Donald Trump, sono state le pretese degli Usa, ovvero la consegna di tutto l’uranio arricchito e la rinuncia in toto al nucleare, anche civile. Pezeshkian ha parlato di “condizioni inaccettabili” e di un paese pronto a resistere alle sanzioni, anche se è difficile capire cosa vi sia ancora da sanzionare in Iran, dopo anni di chiusure e di congelamento dei fondi iraniani negli Usa.Nonostante le richieste di Pechino e Mosca a continuare le trattative e a individuare un accordo, gli E3 (Germania, Francia e Gran Bretagna) si sono prontamente e supinamente accodati agli Usa, per cui al paese mediorientale non resterà altro che puntare sul blocco alternativo dei Brics e dei paesi orientali.Si scioglie inoltre come neve al sole la retorica di Trump, il quale aveva parlato, alla luce del pesante attacco di giugno, di “distruzione totale” dei siti iraniani nell'”attacco più riuscito della storia”: perché imporre sanzioni su un programma nucleare che non esisterebbe più? La realtà è che Trump ha venduto fumo, molto fumo.