Decine di video con lo stesso schema: una donna che implora, una pistola puntata alla testa, lo sparo e poi la vittima riversa a terra. Erano gli inquietanti contenuti del canale Youtube Woman Shot A.I., ora chiuso dopo una segnalazione del sito 404 Media. I video, generati con l’intelligenza artificiale, avevano cominciato a comparire il 25 giugno 2025, quando era stato aperto il canale, che in poche settimane aveva superato i 1.000 iscritti e macinato oltre 175.000 visualizzazioni. Un ampio engagement che si era accompagnato a uno sviluppo ancora più agghiacciante: l’introduzione di sondaggi tra gli iscritti per scegliere insieme la “prossima vittima”, con diverse opzioni di colore della pelle ed etnia. La creazione dei contenuti del canaleCome si deduce da un watermark posto nell’angolo in basso a destra di ciascun video, questi contenuti erano stati creati con Veo, uno strumento di generazione video sviluppato da Google, peraltro impiegato nella sua versione a pagamento. In un post pubblico su YouTube, il titolare del canale si lamentava dei costi: «L’intelligenza artificiale che utilizzo è a pagamento, per ogni account devo spendere circa 300 dollari al mese, anche se un account può generare solo 3 video di 8 secondi», ha scritto. Più avanti il proprietario di Woman Shot A.I affermava di avere 10 account. «Devo spendere un bel po’ di soldi solo per divertirmi», ha detto. Il problema della moderazione dei contenuti violentiDopo la richiesta di chiarimenti di 404 Media, un portavoce di YouTube ha riferito che il canale è stato rimosso per violazione dei Termini di servizio, e in particolare per aver continuato a operare dopo una precedente chiusura, il che significa che non è la prima volta che YouTube rimuove un canale gestito da chiunque fosse dietro Woman Shot A.I. Anche da questo si capisce che la piattaforma fatica a gestire la moderazione di contenuti violenti. Per giunta Veo, non avrebbe neanche dovuto generarli. «I nostri strumenti di IA generativa sono progettati per seguire le indicazioni fornite dall’utente», ha dichiarato un portavoce di Google. «Abbiamo politiche chiare sul loro utilizzo che ci impegniamo a far rispettare, e gli strumenti migliorano continuamente nel riflettere queste politiche». Eppure, come dimostra il caso Woman Shot A.I, le armi di moderazione nella battaglia contro i contenuti violenti online non sono ancora sufficienti. Foto copertina: Alcuni dei video brevi (“Shorts”) pubblicati dal canale Woman Shot A.I. su YouTubeL'articolo Video di donne uccise generati con l’intelligenza artificiale: l’orrore del canale Woman Shot AI proviene da Open.