Sui droni russi il tranello è servito: ecco cosa non vi dicono (e c’entrano gli USA)

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Nei giorni scorsi, Donald Trump, il “codino biondo” che fa impazzire il mondo e l’attuale presidente della civiltà talassocratica del dollaro, ha fatto una dichiarazione programmatica. Una dichiarazione che ci pare davvero degna della massima attenzione. Donald Trump ha asserito che, in caso di attacco alla Polonia da parte della Russia di Putin, gli Stati Uniti d’America interverranno prontamente e supporteranno i loro alleati. Questa è l’espressione utilizzata, ma forse sarebbe meglio dire le loro colonie europee.La vicenda dei droniIl riferimento, s’intende, è alla vicenda legata ai droni, di cui tanto si è discusso nei giorni passati. Peccato però che, come è stato ammesso dagli stessi organi della stampa, o meglio della propaganda ufficiale allineata all’ordine discorsivo egemonico, il drone che ha attraversato la Polonia e colpito Lublino non fosse russo, ma polacco. L’effetto attivato dai droni, tuttavia, rimane invariato, siano essi russi o polacchi.La risposta della Polonia e della FranciaVarsavia, come sappiamo, ha schierato 40.000 uomini dell’esercito. Macron, invece, ha mobilitato i suoi cacciamilitari. E ora, Dulcis in fundo, Donald Trump precisa che gli Stati Uniti d’America sono pronti a intervenire in caso di escalation bellica. Come non ci stanchiamo di ripetere, il clima bellico appare ormai irresistibile in tutto l’Occidente, anzi in tutto l’Uccidente liberale atlantista.Un’ipotesi tragicamente plausibileSempre più pare prendere forma un’ipotesi che, inizialmente, poteva apparire implausibile, ma che oggi risulta tragicamente plausibile se analizzata con cura. Gli Stati Uniti d’America stanno forse spingendo l’Europa ad accendere la miccia del conflitto con la Russia, pronti poi a intervenire a supporto dell’Europa stessa, serva sciocca di Washington, facilmente sacrificabile sull’altare dell’imperialismo a stelle e strisce. In questo modo, come sempre, Washington potrà nobilitare la propria impostura imperialistica sotto il sembiante dell’interventismo umanitario e dell’operazione di peacekeeping.Le lezioni della storiaUna storia che conosciamo già fin troppo bene, se consideriamo ciò che accadde ad esempio in Iraq, aggredito con il pretesto delle inesistenti armi di distruzione di massa. L’immagine iconica di Colin Powell che agita le provette per dimostrare l’esistenza delle armi, che in realtà erano inesistenti, avrebbe dovuto insegnarci qualcosa. Ma si sa, la storia insegna, ma non a tutti. E come diceva Gramsci, proprio per questo siamo condannati tragicamente a riviverla sempre da capo.The post Sui droni russi il tranello è servito: ecco cosa non vi dicono (e c’entrano gli USA) appeared first on Radio Radio.