Morti sul lavoro, altre due vittime in Abruzzo e Piemonte e un ferito grave in Friuli Venezia Giulia

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La strage sul lavoro continua. In poche ore sono avvenuti tre gravi incidenti, che hanno causato la morte di due operai tra l’Abruzzo e il Piemonte e il ferimento grave di un terzo nel Friuli-Venezia Giulia. L’Usb parla di un “massacro sistematico” e rilancia la richiesta di introdurre il reato di omicidio sul lavoro, chiedendo la calendarizzazione in Senato della relativa proposta di legge.In Abruzzo, a Torino di Sangro, in provincia di Chieti, ha perso la vita Rosario Di Palma, di 51 anni, residente a Vasto, dipendente della Prima Easter, azienda che si occupa di stampaggio a iniezione di materie plastiche. L’operaio è rimasto schiacciato, per cause in corso di accertamento, mentre trasportava su un muletto una balla di juta contenente una tonnellata di polimeri. L’uomo è morto sul colpo.Poche ore più tardi, a Limone Piemonte, in provincia di Cuneo, un operaio romeno di 54 anni è stato travolto e ucciso dal crollo di un muro durante i lavori per la costruzione di una baita nella zona sciistica della Riserva Bianca. Inutili i soccorsi dei colleghi e del 118: l’uomo è morto sotto le macerie, mentre sul posto sono in corso i rilievi dei carabinieri e dei tecnici dello Spresal dell’Asl.Un altro grave infortunio – il secondo in poche ore dopo che lunedì sera quattro operai avevano accusato malori, probabilmente a causa di un’intossicazione – è avvenuto nello stabilimento Fincantieri di Monfalcone, in provincia di Gorizia. Un operaio, impegnato in cantiere, è caduto da circa tre metri riportando traumi alle gambe e al rachide. Trasportato d’urgenza in elicottero all’ospedale di Cattinara, non sarebbe in pericolo di vita.Secondo l’Usb Abruzzo e Molise, intervenuta su quanto accaduto a Torino di Sangro, gli incidenti mortali sul lavoro “non sono semplici disgrazie, ma il frutto di insufficienti investimenti sulla sicurezza“. Il segretario provinciale Chieti-Pescara della UGL-UTL, Armando Foschi, sottolinea come “morire lavorando non sia più una notizia” e chiede “controlli seri, una legislazione adeguata e una commissione regionale permanente sulla sicurezza”.Sul fronte politico abruzzese il capogruppo Pd in consiglio regionale Silvio Paolucci invoca “azioni immediate per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro”, mentre la Sinistra Italiana propone una ‘cabina di regia’ per mappare i settori più a rischio. “È un martirio senza fine – denunciano il segretario regionale Daniele Licheri e quello provinciale Michele Marino -: serve un’opera massiccia di prevenzione e controlli”.Per l’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega, l’Abruzzo si colloca tra le regioni più a rischio per infortuni mortali, con un indice superiore al 25% rispetto alla media nazionale del 15,1%.L'articolo Morti sul lavoro, altre due vittime in Abruzzo e Piemonte e un ferito grave in Friuli Venezia Giulia proviene da Il Fatto Quotidiano.