La Global Sumud Flotilla riparte da Creta verso Gaza, Tajani sente la portavoce italiana: «Non forzate il blocco israeliano»

Wait 5 sec.

La Global Sumud Flotilla è ripartita da Creta in direzione della Striscia di Gaza. Nonostante le defezioni delle ultime ore, gli attivisti hanno confermato la loro volontà di rompere il blocco navale che Israele impone da sedici anni sulle coste mediterranee della Palestina. «Ieri abbiamo avuto un altro problema con una barca e abbiamo dovuto ricollocare circa 30 persone», ha raccontato un attivista della delegazione italiana. «Ora è il momento di ripartire. Andremo a sud per evitare una tormenta a est di Creta». Secondo i membri degli equipaggi, le condizioni meteo del Mediterraneo sarebbero tali da consentire la navigazione. Tajani sente la portavoce italiana della FlotillaIntanto, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha avuto un colloquio telefonico con la portavoce italiana della Flotilla, Maria Elena Delia, durante il quale le ha «sconsigliato di forzare il blocco israeliano» definendolo «pericoloso». Tajani ha poi precisato che il governo «continuerà a chiedere a Israele di garantire la sicurezza delle persone a bordo delle imbarcazioni». E poi ancora: «Mi auguro che possa ancora succedere qualcosa. Facciamo di tutto per evitare un deterioramento della situazione – ha aggiunto -. Credo che loro capiscano i rischi, ho chiesto riferire quanto le ho detto al direttivo, che è fatto da una quindicina di persone e che dovrà decidere il da farsi. Io ho dato la mia disponibilità a parlare 24 ore su 24». Il ministro degli Esteri, a quanto si apprende, ha sentito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo la telefonata con Maria Elena Delia.Flotilla: «Disponibili a lavorare su corridoi umanitari»«C’è disponibilità a lavorare a una soluzione per un corridoio permanente di aiuti a Gaza». Lo si apprende dal Global Movement to Gaza dopo un primo contatto tra la portavoce italiana della Flotilla Maria Elena Delia e il ministero degli Esteri. A quanto riferito, Delia arriverà domani pomeriggio a Roma per «consultazioni con i leader politici e i ministri competenti».Una nuova barca si unisce: «Facciamo quello che dovevano fare i governi»Diversi i motivi per i quali alcuni membri della spedizione hanno scelto di non ripartire, dagli impegni lavorativi al timore di nuovi attacchi da parte delle forze israeliane. Proseguono intanto le interlocuzioni per cercare una mediazione che eviti tensioni con le autorità israeliane. Tra qualche giorno, precisamente l’1 ottobre, una nuova imbarcazione si unirà alla spedizione umanitaria. A bordo ci saranno giornalisti internazionali e medici professionisti. Una scelta che, hanno spiegato gli organizzatori della Global Sumud Flotilla, nasce come chiara opposizione all’impossibilità per la stampa di entrare nella Striscia da due anni a questa parte: «Le flotte cercano di fare il lavoro che i governi non hanno fatto. A tutti quelli che stanno guardando da casa diciamo: “Fate qualcosa di più”. Lo sapete che dovete».La delegazione italiana va avanti nella missione«Nonostante i sabotaggi la missione continua.L’attenzione deve essere rivolta a Gaza, dove solo all’alba di oggi sono state uccise altre 44 persone». Così la delegazione italiana della Global Sumud Flotilla sottolineando che la componente italiana è ancora presente sulle barche. «La delegazione italiana presente a bordo è composta da circa 50 persone – viene sottolineato – di cui circa 40 sono rimaste a bordo e le rimanenti hanno legittimamente deciso di tornare in Italia per proseguire l’attività insieme all’equipaggio di terra. Tra di loro la portavoce Maria Elena Delia, come è stato già comunicato». La portavoce italiana a Roma per «un’interlocuzione diretta»La portavoce della delegazione Italiana, Maria Elena Delia è tra quelle che ha abbandonato Creta in direzione Roma. La docente di professione sarebbe al termine del suo periodo di aspettativa, e starebbe concentrando i suoi sforzi per trovare «un’interlocuzione diretta con le istituzioni» italiane. «Io sarò a Roma in rappresentanza della delegazione italiana e so che molti capitani, anche di altre nazionalità, sarebbero aperti a una mediazione che non porti a una semplice consegna di un carico di aiuti», ha affermato in un’intervista a Repubblica. «Spero che questo incontro avvenga al più presto», dice Delia. «La missione nasce con due obiettivi. Uno, richiamare l’attenzione della comunità internazionale su quello che sta succedendo a Gaza. Due aprire un canale umanitario permanente». Al di là dell’esito dei colloqui, Delia non è certa che un possibile punto di incontro sia accettato da tutti i partecipanti: «Alcuni potrebbero decidere di andare avanti comunque, ma l’obiettivo è costruire una strada che offra l’opportunità di scegliere come raggiungere un obiettivo reale e tangibile».Tajani: «Telefono sempre acceso, pronto ad ascoltare»All’appello di Delia ha risposto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha aperto alla possibilità di un confronto diretto con la portavoce italiana della delegazione della Flotilla. «Se lo chiederà, io sono disposto ad ascoltare tutti, a parlare con tutti. Il mio telefono è sempre acceso, sono pronto ad ascoltare chi vuole parlare, lo abbiamo sempre fatto con tutti i nostri concittadini», ha detto Tajani a margine della festa di Forza Italia a Telese Terme.Frontex: «Non possiamo scortare la Flotilla»Sulle richieste di un supporto europeo alla missione umanitaria, arriva il chiarimento di Frontex. «Frontex è un’agenzia di controllo delle frontiere europee, un’organizzazione civile, non militare: non abbiamo la capacità di fornire protezione o scorta» alla Global Sumud Flotilla diretta a Gaza, spiega un portavoce all’Ansa, precisando i limiti di mandato dopo l’appello di 58 eurodeputati di Sinistra, Verdi, Socialisti e non iscritti che hanno scritto a Ursula von der Leyen per chiedere un intervento. «La Commissione sa che non rientra nei nostri compiti», chiarisce ancora Frontex, precisando che da Bruxelles non è arrivata alcuna richiesta formale.L'articolo La Global Sumud Flotilla riparte da Creta verso Gaza, Tajani sente la portavoce italiana: «Non forzate il blocco israeliano» proviene da Open.