Un gol e un assist per Luka Modric (40 anni), tre gol (due su rigore, uno su un cross su punizione) per Kevin De Bruyne (34 anni). Se in questo inizio di stagione guardassimo soltanto le statistiche relative ai bonus da fantacalcio, la partenza del belga del Napoli sembrerebbe sicuramente migliore di quella di Modric. Sembrerebbe, appunto. Perché le prestazioni complessive, la capacità di prendere per mano i compagni e guidarli, la condizione fisica, l’utilità all’interno del contesto squadra dicono tutt’altro. E rispetto all’estate, quando Modric sembrava il vecchietto arrivato in Italia per un ultimo contratto e De Bruyne il grande colpo dopo Cristiano Ronaldo, l’idea generale sembra esser cambiata.Il primo impatto di De Bruyne al NapoliRiavvolgiamo il nastro a domenica sera, 28 settembre. Il Napoli gioca in casa del Milan, il punteggio è di 2-1 per i rossoneri (che hanno un uomo in meno) e Antonio Conte al 72′ decide: fuori De Bruyne, dentro Elmas. Dentro anche Neres e Lucca per McTominay e Hojlund, ma i riflettori sono tutti sul belga, che esce visibilmente arrabbiato e va a sedersi in panchina. “Se ce l’aveva con me per il cambio, ha proprio sbagliato persona” ha dichiarato Antonio Conte nel post partita. Perché l’allenatore pugliese non si fa e non si è mai fatto di questi problemi: non c’è “lesa maestà” che tenga. Se non si è utili alla squadra, si viene sostituiti.E l’impressione è che oggi De Bruyne non solo non sia indispensabile per il Napoli, ma nemmeno così importante. Lo dimostra anche Conte: dopo l’espulsione di Di Lorenzo all’Etihad Stadium contro il Manchester City, l’allenatore aveva deciso di sacrificare lui senza pensarci troppo. Stessa cosa contro il Milan. Perché De Bruyne tecnicamente non si discute (ma non serviamo noi per dirlo), sui piazzati fa realmente la differenza (un paio di corner ieri calciati benissimo, oltre al rigore), ma sembra appesantito da un punto di vista fisico, ancora fuori dagli schemi, non centrato mentalmente e soprattutto non proprio il giocatore ideale per soddisfare le richieste tattiche e di corsa di Antonio Conte.Modric si è già preso il MilanPoi c’è Luka Modric. 40 anni. Il suo arrivo ha generato non poco scetticismo nell’opinione generale. “Tecnicamente fa la differenza, può giocare da fermo, ma…”. C’erano tanti “ma” su di lui legati principalmente alla sua condizione fisica vista l’età. E invece – al contrario di quanto Conte faccia con De Bruyne – Allegri non solo difficilmente lo toglie dal campo (sostituito solo all’81’ a Udine sullo 0-3, al 74′ con la Cremonese sull’1-2 per tentare l’assalto finale), ma nelle difficoltà si affida a lui. L’allenatore, ma anche i suoi compagni.Modric è arrivato e con tutta la personalità del campione ha preso per mano il Milan, guidandolo sia tatticamente, sia tecnicamente ma anche da un punto di vista della mentalità. Con Modric il Milan sta cambiando il proprio status: tentennante, confusionario e con poche idee l’anno scorso. Sicuro di sé e bravo nella gestione dei momenti in questo inizio di stagione. Ma non è soltanto una questione di tecnica ed esperienza.Il croato corre. Tanto. Lo fa bene, con intelligenza: e infatti è primo tra i centrocampisti per numero di intercetti in Serie A (8) e in top 10 per palloni rubati (14). Non è arrivato a Milano in vacanza. Ha una missione: vuole vincere in rossonero. L’aveva detto anche nella conferenza stampa di presentazione: “Sento ancora il fuoco dentro me”. Sono bastate cinque giornate: lo scetticismo è già finito.L'articolo E se il vecchietto fosse De Bruyne? Nel paragone con Modric oggi le prestazioni danno ragione al croato (e al Milan) proviene da Il Fatto Quotidiano.