Vivi a Napoli e poi muori, per scarsa qualità della vita: con che coraggio ci si candida come politici ambientalisti?

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Quanto sia ormai impossibile riuscire a sopravvivere a Napoli con un minimo di decente qualità di vita è esperienza quotidiana di ogni cittadino napoletano che, per residenza storica, si trova a sopravvivere nel centro storico più antico ma anche più ricco di inestimabili tesori d’arte del mondo, costituito da strade ancora sostanzialmente immodificate da circa 2500 anni.In questo breve post vi anticipo alcuni dati della relazione che sto scrivendo per dettagliare questo disastro urbanistico, ambientale e quindi sanitario che sta subendo Napoli, e che ha raggiunto il massimo sotto la non-amministrazione attuale Manfredi-Fico.Il centro storico di Napoli mantiene la griglia greca originale di Neapolis (urbanistica pitagorica nata per donare benessere e salute ai cittadini residenti !) con strade di 3 metri e 6 metri per le principali, che in greco antico erano i cardi (stenopoi) (nord-sud) e i decumani (plateiai) (est-ovest). I principali decumani sono il Decumano Maggiore (oggi Via dei Tribunali), il Decumano Superiore (da Via della Sapienza a Via Santa Sofia) e il Decumano Inferiore (Spaccanapoli). Le strade secondarie (cardi) mantengono ancora oggi la larghezza tipica dell’epoca greco-romana, cioè massimo 3 metri: sono i famosi vicoli del centro storico. Le strade principali (decumani) sono invece le strade più larghe, che oggi misurano circa 6 metri di larghezza.Mentre per gli ultimi 2500 anni quindi le dimensioni delle strade del centro storico di Napoli non sono mai cambiate e diventano ogni anno che passa più fragili e delicate da manutenere, soprattutto considerando l’eccezionale patrimonio storico artistico che le caratterizza, nei soli ultimi 30 anni (1989-2019) tutte le auto nuove sono diventate invece più lunghe, più larghe e soprattutto più pesanti del 41% con dimensioni in costante incremento. Per esempio, una Fiat 500 del 1979 (modello L) era lunga 3025 mm, larga 1320 mm e alta 1325 mm, con un peso in ordine di marcia di circa 530 kg. La Fiat 500 moderna del 2025 ha una lunghezza di 3571 mm, una larghezza di 1627 mm e un’altezza di 1488 mm, con un peso che varia solitamente tra 855 e 980 kg a seconda delle versioni.Nel 2025, circolano circa 553.185 autovetture a Napoli. Per il 2025, non è disponibile un dato preciso sul peso medio di un’auto nuova, ma si stima che sia intorno ai 1.600 kg, in costante incremento anche per il peso delle batterie elettriche. Pertanto, rispetto a soli 30 anni fa il peso che devono sopportare le nostre piccolissime e antichissime strade del centro storico per le sole auto non è inferiore alle 884mila tonnellate, con un incremento di almeno 500mila tonnellate nei soli ultimi 30 anni! Questo determina, a Napoli ma come in tutte le nostre città d’arte e antiche, il continuo sprofondamento del manto stradale, genera quotidianamente pericolosissime e mortali buche che rendono un vero pericolo mortale percorrere le strade con mezzi a due ruote di qualunque tipo e dimensione.Ciò provoca un costante incremento di incidenti stradali che determinano quindi le tariffe assicurative più alte di Italia. Il costo medio di un’assicurazione auto in classe 14 a Napoli a settembre 2025 è di circa 1.778,07€ secondo Facile.it, ma può variare notevolmente. Per un’assicurazione moto in classe 14, il costo a Napoli ad agosto 2025 è di circa 1.040,35€. Come ovvia conseguenza, i napoletani (maestri del “si salvi chi puo!”) si stanno “arrangiando” da circa dieci anni mettendo targhe extranazionali, in particolare polacche. Quante sono all’incirca? Delle 553mila auto circolanti a Napoli non meno di 35mila hanno oggi targa polacca e se fanno incidenti non pagano!Ma non basta: per salvarsi i napoletani si sono buttati tutti anche sulle due ruote. Quante due ruote circolano a Napoli? Non esiste un dato preciso sul numero di motorini a Napoli, ma è noto che la città detiene il primato del più alto tasso di motorini pro capite al mondo! Secondo alcune stime, ci sarebbero circa 500.000 motorini nella sola città di Napoli, che rappresentano una parte fondamentale della mobilità cittadina. Anche per gli scooter, non meno di 35 mila su 500mila hanno targa polacca. Ma circolano anche, senza targa e sfrecciando su tutti i marciapiedi e senza mai rispettare semafori, non meno di altre 35mila bici elettriche e non meno di 35mila monopattini elettrici! Per un totale quindi di ulteriori altri circa centomila veicoli a due ruote che sfrecciano e uccidono ogni giorno nel centro storico senza alcun valido controllo!I militari Usa hanno dichiarato esplicitamente che non temono alcun esercito al mondo, ma hanno paura di guidare a Napoli! Ebbene, ormai da oltre un decennio, non meno di 3-5 maxi navi da crociera restano a motori diesel sempre accesi nel porto per mancanza di banchine elettrificate (per non meno quindi di 150mila auto diesel equivalenti), e questo provoca i terrificanti dati record nazionali di sforamenti complessivi ad agosto 2025 con esplosione di biossidi di azoto da noi documentata che uccidono non meno di 4.5 napoletani ogni giorno.Abbiamo sempre ogni giorno spalmati sulle nostre teste, nella totale ignavia dell’attuale amministrazione, pure non meno di un milione di litri di kerosene per oltre 300 atterraggi e decolli di aerei per uno sviluppo ancora più mostruoso, assassino e fuori controllo dell’aeroporto di Capodichino.Vivi a Napoli e quindi muori: per forza! Ma, con questi dati cosi eccezionalmente gravi, totalmente fuori controllo e volutamente ignorati, con quale coraggio ci si candida come politici ambientalisti a Napoli?L'articolo Vivi a Napoli e poi muori, per scarsa qualità della vita: con che coraggio ci si candida come politici ambientalisti? proviene da Il Fatto Quotidiano.