L’Italia non è più il paese più tassato d’Europa: «La Francia ci ha superato»

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«Il nostro Paese non è più considerato il grande “malato d’Europa” e gli italiani non sono più i maggiori tartassati tra i cittadini dell’Area Euro. Attualmente, tale primato negativo spetta alla Francia, che sta attraversando una crisi politica, sociale ed economica molto preoccupante». Ad affermarlo è la Cgia di Mestre che in una nota diffusa oggi, 27 settembre, mette in luce il confronto tra Roma e Parigi, che oggi sarebbe favorevole all’Italia su più fronti: «Abbiamo due punti percentuali di disoccupazione in meno, l’anno scorso il nostro export è stato superiore di oltre 33 miliardi di dollari, lo spread è ai minimi storici e la situazione dei nostri conti pubblici è in netto miglioramento». Il Pil pro capite cresce più che altroveTra gli indicatori più positivi sottolineati dalla Cgia, la capacità dell’Italia di rimettersi in piedi dopo la pandemia: «Tra il 2019 e il 2024 l’Italia ha ottenuto una crescita del Pil reale del 5,8 per cento, la Francia del 4,3 e la Germania dello zero», solo la Spagna è riuscita a fare meglio nello stesso periodo. Se si considera il Pil pro capite l’Italia fa però da apripista: la crescita è del 7,2% mentre altri paesi, come la Germania, sono in contrazione. Il fatto che Germania e Francia arranchino non può essere considerato una buona notizia, visto che la maggior parte delle esportazioni italiane sono dirette proprio in questi due Paesi: «Purtroppo, le ricadute negative si faranno sentire anche nel nostro Paese che dovrà affrontare anche gli effetti negativi causati dai dazi imposti dall’Amministrazione USA guidata dal presidente Trump» afferma la Cgia.I problemi strutturali rimangonoL’Italia ha superato la Francia quest’anno; quest’ultima ci precede per il carico fiscale. Con un prelievo fiscale pari al 45,2% del Pil, è come se lo scorso anno i contribuenti francesi avessero versato complessivamente 57 miliardi di euro di tasse/contributi in più rispetto agli italiani. La Cgia però invita alla prudenza: «I problemi strutturali del nostro Paese sono ancora molto diffusi. Sarebbe scorretto non riconoscerlo». Le criticità sono note: il basso tasso di occupazione femminile, la crescita minima delle retribuzioni e le disuguaglianze sociali, oltre a «burocrazia, fisco, costi energetici e deficit infrastrutturali che continuano a condizionare negativamente la competitività del nostro sistema produttivo». L’associazione ricorda però che le misure pubbliche, il PNRR e le risorse per la ZES Unica «stanno rilanciando il Mezzogiorno» e spingendo la crescita.L'articolo L’Italia non è più il paese più tassato d’Europa: «La Francia ci ha superato» proviene da Open.