Trentacinquenne muore in carcere 24 ore dopo l’arresto. La famiglia: “Indagare sui farmaci che gli hanno somministrato”

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Sylla Mamadou è morto in carcere dopo appena 24 ore dal suo arresto. Il 35enne senegalese era stato fermato alla stazione di Caserta in stato confusionale: avrebbe prima aggredito una persona, colpendola con un pugno e sottraendogli il cellulare, poi assalito un’anziana. Tre agenti della polizia ferroviaria sono intervenuti per bloccarlo e stando alla ricostruzione hanno subito delle lesioni. L’uomo è stato portato all’ospedale di Caserta per essere curato, quindi alla Polfer dove è stato arrestato, per rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. E’ stato trasferito, poi, al carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove è deceduto in cella.Mamadou lavorava come sarto per un’azienda di Castelnuovo di Napoli ed era fidanzato con una ragazza italiana con cui risiedeva a Casagiove. Oggi, 27 settembre, si sarebbe dovuta tenere la convalida dell’arresto. Del suo caso si occupa ora l’avvocata Clara Niola, che ha affermato: “I familiari e gli amici sono a conoscenza soltanto che al giovane sventurato sono stati somministrati dei farmaci a breve distanza di tempo per cui appare necessario capire se quelle somministrazioni, così ravvicinate le une alle altre, fossero necessarie e soprattutto somministrabili. Ci affidiamo alla giustizia e confidiamo nell’operato della Procura”. La procura di santa Maria Capua Vetere ha disposto l’autopsia.Sul caso è intervenuta anche Mimma D’Amico, responsabile del Centro sociale che aveva assistito l’uomo nel 2018 e ancora lo seguiva nel suo percorso professionale. “Sylla, che era fidanzato con un ragazza italiana, ora sotto choc, aveva fatto un percorso bellissimo perché dopo essere stato in accoglienza, aveva iniziato a lavorare come sarto presso l’azienda di Casalnuovo di Napoli. Siamo distrutti, vogliamo la verità, capire cosa è successo in appena 24 ore”.L'articolo Trentacinquenne muore in carcere 24 ore dopo l’arresto. La famiglia: “Indagare sui farmaci che gli hanno somministrato” proviene da Il Fatto Quotidiano.