“Questa sera stiamo entrando nella zona ad alto rischio. I lavoratori di tutto il mondo si stanno preparando per mobilitazioni di massa. Insieme, chiediamo un passaggio sicuro. Un attacco alla Flotilla è un attacco alla Palestina. Ogni testimone è importante. La nostra sicurezza dipende dal mondo che ci osserva. Per favore, condividete questo messaggio il più possibile. Unitevi a noi. Fermate il genocidio. Tenete gli occhi su Gaza“. La Global Sumud Flotilla, nel suo ultimo messaggio, comunica che si trova a 175 miglia da Gaza e chiama a raccolta la società civile a reagire in caso di attacchi da parte delle forze israeliane. La tensione progredisce col passare delle ore e con l’avanzamento verso la Striscia: a Roma è massima l’attenzione a eventuali proteste spontanee che potrebbero nascere nel caso di un eventuale attacco. Sotto la lente gli ambienti più ‘caldi’, a partire dai movimenti studenteschi, come anche i canali social dove i gruppi potrebbero chiamare a raccolta per nuove proteste.Si tratta di una settimana intensa sul fronte delle mobilitazioni per Gaza e il Viminale ha ordinato una stretta sui permessi e congedi per i poliziotti: serve un numero adeguato di agenti “per garantire il regolare svolgimento delle iniziative” che si annunciano “estemporanee” e contraddistinte “da una ragguardevole partecipazione di persone”. E una circolare del ministero degli Interni invita i questori ad una “valutazione particolarmente attenta e oculata della concessione di permessi, congedi e qualsiasi altra forma di assenza legittima al personale di polizia dall’1 al 6 ottobre”.Il caso Flotilla alza ulteriormente la tensione nelle piazze e – in vista del grande corteo per Gaza in programma a Roma sabato prossimo e di possibili scioperi con minacce di “bloccare tutto” – il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha convocato al Viminale prefetti e questori di Roma, Milano, Torino, Firenze e Bologna. Le indicazioni sono quelle di innalzare al massimo lo sforzo infoinvestigativo per prevenire disordini, spingere al massimo il dialogo con gli organizzatori per isolare i gruppi violenti, presidiare i luoghi più a rischio, a cominciare da quelli israeliani ed ebraici.Dopo la guerriglia urbana del 22 settembre a Milano, Piantedosi è stato chiaro: “qualcuno ha intenzione di trasformare la causa della Flotilla in qualcosa che potrà riflettersi nelle nostre piazze. Dobbiamo stringere i ranghi e vedere come organizzarci”. Nel pomeriggio quindi il ministro ha riunito i vertici della sicurezza delle principali città. I report di intelligence e forze di polizia segnalano come il tema di Gaza abbia aggregato le diverse aree del dissenso, con una moltiplicazione di iniziative, dalle scuole, alle università ai luoghi di lavoro, che potrebbero sfociare in problemi di ordine pubblico complicati da gestire anche per l’alto numero di persone che scenderanno in piazza.La direttiva è la solita: consentire la libera espressione del pensiero, ma fermare derive violente della protesta. Perché accanto ad una maggioranza di cittadini pronta a scendere pacificamente in piazza, ci sono gruppi di violenti che puntano allo scontro con le forze dell’ordine. Ambienti anarchici, antagonisti, centri sociali duri, giovani di seconda generazione, nuove leve minorenni – come si è visto a Milano – che non si negano azioni aggressive nelle piazze. In vista del corteo di Roma da Porta San Paolo a San Giovanni – ventimila le presenze annunciate ma si prevede che saranno di più – c’è quindi da organizzare al meglio il servizio d’ordine che sarà “imponente”, come ha annunciato il questore Roberto Massucci, con rinforzi da inviare nella Capitale e raccolta di informazioni nelle principali città per capire chi parte verso la Capitale tra i ‘soliti noti’. Il dispositivo è stato messo a punto nel corso della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Ci saranno accurati controlli a ridosso del luogo di concentramento dei manifestanti e non solo. Sotto la lente i principali snodi di accesso: stazioni, caselli autostradali e fermate metro. In campo anche gli idranti, pronti ad entrare in azione in caso di disordini.Prima della manifestazione di sabato ci saranno però da gestire le proteste che seguiranno il prevedibile blocco della Flotilla da parte dell’Idf questa notte. La Cgil ha dato mandato di proclamare uno sciopero nazionale per tutte le categorie. Ma a preoccupare sono le iniziative estemporanee con blocchi di infrastrutture di trasporto. L’associazione dei Giovani palestinesi, tra gli organizzatori del corteo di Roma, ha invitato anche a scioperare venerdì 3. Tante le mobilitazioni poi nelle università, altro luogo ‘caldo’.L'articolo Flotilla: “Entriamo nella zona ad alto rischio”. A Roma è allerta per le proteste in caso di attacco proviene da Il Fatto Quotidiano.