Un sentito grazie a Ghenos Games per averci fornito una copia di prova di e-Mission (all’estero conosciuto come Daybreak, vincitore del premio Kennerspiel des Jahres 2024). Si tratta di un gioco cooperativo per 1–4 persone, dalla complessità medio/alta e con una durata di circa 30 minuti a giocatore: non una passeggiata veloce, ma un impegno che merita la tavola intera.Affrontare il cambiamento climatico non è mai stato così… da tavolo. e-Mission mette i giocatori nei panni delle grandi potenze mondiali chiamate a collaborare per salvare il pianeta. Tema serissimo, resa ludica sorprendentemente coerente: materiali solidi, piacevoli, e soprattutto realizzati con un occhio di riguardo all’ambiente. Già solo aprendo la scatola si percepisce che la produzione vuole essere tanto responsabile quanto il messaggio del gioco (finalmente niente inserti di plastica inutili: la Terra ringrazia).Ogni partecipante guida una regione del mondo con risorse, emissioni e difficoltà specifiche. Il cuore del gioco sta nelle carte progetto locali, che possono essere giocate per i loro effetti o “tuckate” dietro ad altri progetti per accumulare tag e rendere l’ingranaggio più efficiente. C’è anche la possibilità di sostituire carte mantenendo i progressi fatti: una trovata elegante che simula bene il bisogno di adattarsi a nuove tecnologie senza buttare via ciò che si è costruito (altro che aggiornare lo smartphone ogni anno).A questo si aggiungono i progetti globali, le crisi climatiche che si intensificano con l’aumento della temperatura e la gestione della domanda di energia, tra fonti pulite e inquinanti. Se si assorbono più emissioni di quante se ne producano, il pianeta è salvo. Se invece la temperatura schizza oltre soglie critiche o troppe comunità collassano, si perde tutti insieme. Cooperativo, insomma: o vinciamo insieme o finiamo tutti arrosto (letteralmente).La varietà delle carte è notevole: ogni partita propone combinazioni diverse, il che rende difficile trovare una strategia “standard” e mantiene alta la rigiocabilità. Il manuale merita un applauso a parte: chiaro, esaustivo e graficamente originale, capace di rendere più digeribile un regolamento tutt’altro che leggero (leggerlo tutto d’un fiato è quasi più faticoso che differenziare l’immondizia dopo una cena con dodici amici).Peccato che la casualità a volte picchi duro: pescate sfortunate possono mettere in ginocchio anche il team più affiatato, trasformando il gioco da sfida serrata a un’esperienza frustrante. Non tanto “difficile da vincere” quanto “quasi impossibile da domare” in certe partite. Se vi piacciono i cooperativi in cui perdere spesso è parte del divertimento, bene; se invece siete allergici alla frustrazione, preparatevi a qualche sbuffo (e magari a lanciare uno sguardo torvo alle carte, come se fosse colpa loro).E sì, sappiamo cosa state pensando: “ma quindi tocca davvero collaborare con gli altri al tavolo?”. Sì, e non potrete cavarvela costruendo da soli pannelli solari mentre il vicino continua a bruciare carbone come se non ci fosse un domani. La negoziazione è parte integrante dell’esperienza: se siete di quelli che si infervorano per una regola a Risiko!, qui rischiate di diventare ambasciatori ONU nel giro di un turno.e-Mission è un titolo che riesce a parlare di clima senza diventare una lezione frontale, unendo un design robusto a una produzione rispettosa e coerente. Non è perfetto, e a tratti la sorte sembra divertirsi a ricordarci quanto sia dura salvare il mondo, ma resta un’esperienza appagante e diversa dal solito.Voto finale: 7.8 / 10The post e-Mission: tra carte, crisi e tanta (troppa) CO₂ appeared first on Radio Radio.