Determinati, organizzati ma soprattutto convinti “di stare dalla parte giusta”, dalla parte di Gaza. L’istituto Cine e Tv Rossellini di Roma è occupato da due giorni. La prima (e per ora unica) occupazione scolastica a sostegno del popolo palestinese è arrivata immediatamente dopo l’attacco dei droni agli equipaggi della Flotilla. Una occupazione nata senza troppi ragionamenti ma che ha visto subito l’adesione esplicita di moltissimi studenti e quella meno esplicita di tanti professori. “Oggi si occupa”, è il messaggio circolato alle 6 del mattino sulle chat del collettivo Rossellini e subito diffuso tra gli studenti. “Il nostro intento – spiega Leon, studente del collettivo – è quello di denunciare quanto sta accadendo in Palestina. Un genocidio che non può non essere fermato e che ha la complicità del governo italiano (e non solo, ovviamente). Non potevano non mobilitarci dopo quanto accaduto alla Flotilla e abbiamo deciso di agire. Vogliamo che questo diventi un movimento più ampio che affronti i temi dei nostri tempi. Durante l’occupazione – prosegue – ci confrontiamo, facciamo corsi autogestiti tutti molto partecipati”. L’istituto è praticamente blindato, ovunque catene e barricate a ostruire gli ingressi: “Siamo determinati e nonostante una presidenza non proprio dialogante abbiamo il sostegno di molti prof che sono venuti a dirci che abbiamo fatto bene. Non solo prof ma anche genitori – prosegue Leon – che arrivano qui portandoci da mangiare, da bere. Ci chiedono come stiamo e ci sostengono”. L’occupazione terminerà domenica prossima “ma la mobilitazione – avverte – rimane e si allargherà ad altri istituti”.Questo articolo A Roma dentro la prima scuola occupata per Gaza: "Barricate contro il genocidio" proviene da LaPresse