Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato l’81esimo anniversario delle stragi di Marzabotto e Monte Sole: “La libertà conquistata e il riscatto del nostro popolo non potranno mai essere separati dal sacrificio e dal dolore inferto in quei giorni terribili e disperati, in cui donne e uomini, bambini e anziani, vennero uccisi senza alcuna pietà nel cuore del nostro Paese. Ricordare è un dovere. Ricordare è un seme di umanità che va sempre coltivato, perché contiene i valori fondativi della nostra comunità. Ricordare è anche spinta all’impegno perché non accada mai più che le volontà di dominio cancellino i diritti umani, che le strategie di annientamento calpestino la vita e la sua irriducibile dignità. La storia insegna. Della storia un popolo vuol essere costruttore. È questa l’essenza della libertà e dell’indipendenza. Che vanno difese sempre, con coerenza, senza opportunismi, a ogni latitudine”, il messaggio del capo dello Stato . “A Marzabotto e a Monte Sole, dove la ferocia nazista giunse al culmine della propria disumanità e dove la guerra divenne indiscriminato sterminio, sono piantate le radici della Repubblica. La Costituzione italiana, e lo stesso progetto di Europa, nacquero da quel sangue innocente per costruire una nuova civiltà di democrazia e di pace”, ha aggiunto. “La Ue ha ricostruito il bene comune dopo la barbarie”“Durante l’occupazione tedesca l’Italia ha conosciuto stragi efferate di civili, compiute da un esercito che andava incontro alla disfatta, spalleggiato dai fascisti, che dopo averne fatto un mito ormai si contrapponevano alla nazione. Ciò che avvenne nelle terre di Marzabotto e alle pendici del Monte Sole fu l’eccidio più spaventoso. L’altare della chiesa di Casaglia resta simbolo imperituro di chi ha oltraggiato ciò che sta nel più profondo delle coscienze”, ha proseguito. “L’incontro dello scorso anno con il Presidente della Germania, Frank-Walter Steinmeier, è segno prezioso di una memoria che diventa percorso, che ricostruisce il bene comune, che sostituisce la riconciliazione all’odio, che assegna all’Europa un ruolo importante nel mondo, proprio l’Europa che ha conosciuto la barbarie”, ha concluso il capo dello Stato, che è in visita ad Astana, in Kazakistan.“E’ importante far riferimento a tutti gli sforzi possibili che vi sono per mettere pace nel mondo e per ribadire l’importanza del multilateralismo e della pari dignità di ogni Stato”, il messaggio del capo dello Stato dopo l’incontro con il presidente della Repubblica del Kazakistan Kassym-Jomart Tokayev.“Preoccupazione per riaffiorare comportamenti unilaterali e uso forza”“Abbiamo parlato anche della situazione internazionale, con la preoccupazione nel vedere riaffiorare dei comportamenti con criteri di carattere unilaterale e con ricorso alla forza militare. Fenomeni che speravamo ormai fossero banditi e in regressione nella storia del mondo” e che “distraggono dalle sfide epocali che l’umanità ha di fronte”, ha detto Mattarella dopo l’incontro con Tokayev. Sono “tendenze che preoccupano Kazakistan e Italia e che manifestano disinteresse per le vere attese delle popolazioni, che sono di pace, di benessere, di crescita, di convivenza e di serenità. L’Italia apprezza molto la posizione del Kazakistan di far riferimento costantemente ai criteri della Carta delle Nazioni Unite e quindi alla pace, alla convivenza e alla collaborazione internazionale. Sono criteri di comportamento che ci uniscono e che sono alla base della nostra amicizia, rafforzandola ulteriormente”.“Asia centrale strategicamente cruciale, nostra amicizia esempio a comunità internazionale”“La ringrazio dell’intendimento di intitolare una strada di Astana a Marco Polo, è un segno del collegamento che c’è tra l’Italia e questa regione strategicamente cruciale nella vita del mondo che è l’Asia centrale. I nostri rapporti sono eccellenti, gli incontri ad alto livello sono frequenti ed è un’occasione sempre preziosa per me parlare con lei presidente”, ha aggiunto Mattarella, che ha concluso: “La nostra amicizia rappresenta anche un messaggio, un esempio nella comunità internazionale, di come si costruiscono rapporti positivi, che vanno a beneficio delle popolazioni, della vita delle persone, intendendosi e collaborando con intensità crescente”.Questo articolo Mattarella: “La Storia insegna, mai più la volontà dominio cancelli i diritti umani” proviene da LaPresse