L’allarme di Rummenigge: «Stipendi e cartellini, serve una soluzione: non si può competere con proprietà-Stato»

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Lun, 29 Set 2025Le parole dell’ex ad del Bayern Monaco, oggi membro del consiglio di sorveglianza del club bavarese: «Non possiamo andare avanti con stipendi e costi trasferimenti che crescono senza sosta».DiRedazioneCondividi l'articolo(Foto: Alexander Hassenstein/Getty Images)Karl-Heinz Rummenigge torna a parlare di sostenibilità economica nel calcio europeo. Intervenuto a Blickpunkt Sport su BR24, l’ex amministratore delegato e oggi membro del consiglio di sorveglianza del Bayern Monaco ha lanciato un monito sul sistema dei trasferimenti e sugli squilibri generati dall’enorme potere finanziario della Premier League.“Non possiamo andare avanti con stipendi e costi trasferimenti che crescono senza sosta. In questo modo non si lavora in maniera seria”, ha dichiarato Rummenigge, sottolineando come i club tedeschi – e lo stesso Bayern – non riescano più a competere con le cifre offerte dalle società inglesi.Secondo l’ex dirigente, la radice del problema sta nei capitali provenienti da investitori esterni: “In Inghilterra ormai i club sono di proprietà di miliardari o addirittura di Stati, come Arabia Saudita e Qatar. E poi ti ritrovi a dover competere con queste realtà anche in Champions League”.Da qui la proposta di rafforzare le regole finanziarie europee: “Bisogna abbassare il limite dal 70% al 60, meglio ancora al 55% delle entrate da destinare a stipendi e trasferimenti. Il calcio non può essere l’unica industria al mondo in cui si perdono sistematicamente soldi”.Rummenigge auspica inoltre che FIFA e UEFA si facciano promotrici di un tavolo comune: “Serve una soluzione condivisa, non possiamo continuare con la logica del ‘sempre di più’. I club, i giocatori e gli agenti devono sedersi insieme per discutere seriamente del futuro”.Per l’ex attaccante tedesco, l’escalation dei costi rischia di diventare un boomerang anche per calciatori e procuratori: “Devono stare attenti a non costruirsi da soli una trappola. Se i soldi non ci sono, si cercano nuove competizioni o si allargano i calendari, ma questo non è sostenibile”.Developed by 3x1010