Caso Almasri: i giuducu chiedono il processo per Piantedosi, Nordio, Mantovano

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AGI - "Negli atti inviati si chiede l'autorizzazione a procedere per il sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio". Lo rende noto il presidente della Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio, Devis Dori, dopo le carte ricevute dal Tribunale dei ministri sul caso Almasri. Sia per i due ministri che per il sottosegretario la competenza è della Giunta per le autorizzazioni della Camera.Nuovo scontro Anm-governoSe finisse a processo la capo di gabinetto del ministro della Giustizia Carlo Nordio, Giusi Bartolozzi, che non è una deputata, il processo potrebbe coinvolgere indirettamente anche i ministri? "Un processo dove vengono accertati, magari in via definitiva, certi fatti, ha evidentemente una ricaduta politica, neanche tanto indiretta, sulle persone coinvolte". E' bastata una domanda ma soprattutto la risposta data dal presidente dell'Anm, Cesare Parodi, a Radio Anch'io, a scatenare l'ennesima polemica a distanza tra magistratura e governo. Sullo sfondo c'è il caso dell'arresto in Italia e del rimpatrio su un volo di Stato del generale libico Almasri, vicenda per la quale il tribunale dei Ministri ha disposto l'archiviazione della premier Giorgia Meloni (indagata per favoreggiamento e peculato) e la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del Guardasigilli Carlo Nordio, del titolare del Viminale Matteo Piantedosi e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. "Sono sconcertato dalle parole di un presidente Anm considerato, sino ad ora, equilibrato. Non so come si permetta di citare la mia capo di gabinetto, il cui nome per quanto almeno mi risulta, non è citato negli atti - ha affermato in una nota il ministro della Giustizia -. In caso contrario - ha aggiunto - dovrei desumere che Parodi sia a conoscenza di notizie riservate. Quanto all'aspetto politico, considero queste affermazioni, fatte da un autorevole rappresentante ANM, una impropria ed inaccettabile invasione di prerogative istituzionali".La replica di Parodi non si è fatta attendere e si capisce subito che c'è stato un equivoco: "Il sottoscritto non ha mai citato né fatto riferimento alla dottoressa Bartolozzi, capo di gabinetto del ministro Nordio, rispetto al caso Almasri, come si può evincere dalla stessa registrazione della puntata dell'intervista radiofonica andata in onda stamattina. Ho invece sviluppato un ragionamento generale che prescinde dall'inchiesta in corso. Ha assolutamente ragione il ministro a dire che in caso contrario sarebbe stata un'invasione di campo, approccio che non mi appartiene né culturalmente né caratterialmente". Il Tribunale dei ministriTornando sulle conclusioni istruttorie del Tribunale dei ministri, Nordio ha evitato di fare ogni commento: "Ha parlato il presidente del Consiglio. Il presidente del Consiglio ieri ha parlato per tutti". Ha parlato invece Antonio Tajani: "O c'è l'autorizzazione a procedere per tutti o per nessuno: sembra un attacco strumentale, una scelta molto politicizzata". "Mi sembra veramente una sentenza molto strana - ha aggiunto il vicepremier nonchè ministro degli Esteri - perchè, come ha detto lo stesso presidente del Consiglio, lei era informata e condivideva le scelte dei ministri e del sottosegretario: quindi, o sono tutti da accusare o nessuno è da accusare, o l'autorizzazione a procedere per tutti o per nessuno. Sembra molto strumentale escludere il presidente del Consiglio per paura di accendere uno scontro e si è voluto colpire altri. O sono tutti fuori dalla polemica o altrimenti diventa veramente incredibile, una scelta molto politicizzata", ha concluso Tajani. Quale sia stata la valutazione del Tribunale dei ministri, per Matteo Renzi "il governo ha mentito, Meloni ha mentito, Nordio ha mentito. Sulla vicenda Almasri non mi interessa il profilo giudiziario, mi basta quello politico - ha spiegato sui social il leader di Iv -. Non tocca a me valutare se ci siano reati: questo dipende dai giudici e noi aspettiamo le sentenze e rispettiamo i magistrati. Noi siamo garantisti davvero. Quello di cui sono certo è che una vicenda molto grave che attiene alla sicurezza nazionale è stata gestita da Fratelli d'Italia in modo superficiale, sguaiato, schizofrenico. Sono dei dilettanti che mandano allo sbaraglio un Paese intero. E i Servizi Segreti sono guidati da una toga bruna come Alfredo Mantovano, braccio destro di Meloni, che considera l'intelligence come una propria milizia privata. La vicenda Almasri dimostra che questi gestiscono vicende cruciali per la sicurezza del Paese in modo meschino e vogliono prendersi pieni poteri, ma non sono capaci nemmeno di gestire una singola operazione senza infangare il Tricolore", ha concluso Renzi.