Da 11 a 12 stadi, ma con una sola certezza e due grossi punti interrogativi e negativi. È questo il quadro della candidatura dell’Italia per ospitare gli Europei 2032, a quattordici mesi dalla decisione definitiva della UEFA (e anche meno considerando la data entro cui definire i progetti) che deve scegliere i cinque impianti italiani che saranno protagonisti nel torneo insieme a cinque stadi in Turchia. Ma la situazione è tutt’altro che brillante, come emerso anche nel corso di un incontro stamattina tra il ministro Andrea Abodi, la FIGC con il segretario generale Marco Brunelli e il Responsabile UEFA per EURO 2032 Michele Uva. Un vertice in cui c’è stata grande sintonia tra le parti coinvolte per i prossimi passi da fare sul tema.Al momento, infatti, c’è solo uno stadio pronto e che ha già tutti i requisiti in regola, ossia lo Juventus Stadium di Torino, mentre tra gli altri sono in buona posizione sia l’Olimpico di Roma che il Franchi di Firenze, seppur con necessità di ulteriori interventi. Un’altra possibile candidatura è invece emersa nelle ultime settimane: si tratta del nuovo stadio della Roma in zona Pietralata, che potrebbe entrare in corsa nel caso di via libera definitivo. Soprattutto, però, le situazioni più problematiche riguardano lo stadio Maradona a Napoli e San Siro a Milano: due impianti centrali per l’Italia, ma che, stando alla situazione attuale, non potrebbero ospitare le gare di EURO 2032.Sono 130 infatti i requisiti richiesti dalla UEFA, che variano in base alla capienza degli impianti e non riguardano solo la struttura stessa ma anche quelli legati all’accessibilità, alla logistica, ai mezzi di trasporto. Sui criteri infrastrutturali, però sia a Napoli che a Milano non basterà nemmeno una pesante ristrutturazione (anche valutando le possibili conseguenze della ristrutturazione in termini di impatto sulla capienza e sulle casse dei club): considerando le condizioni dei due stadi, l’obiettivo d’altronde non può essere quello di effettuare una “riverniciata” solo per rientrare tra gli stadi degli Europei, ma serve una visione più a lungo termine ed è anche su questo che si punta. Serve guardare 30 anni avanti, non solo all’obiettivo 2032, è la visione che filtra dalle istituzioni. Un po’ come fatto dalla Germania per i Mondiali 2006: come raccontato da questa testata, l’Allianz Arena, ad esempio, pur essendo nato 20 anni fa è ancora ampiamente moderno. E per rendere il Maradona e San Siro moderni non può bastare una ristrutturazione, è il punto su cui spingono tutte le parti in causa.Anche perché sullo sfondo c’è uno spauracchio non di poco conto: visto che non è possibile una ipotesi in cui l’Italia partecipi con meno dei cinque stadi previsti, sul tavolo rimane anche l’opzione per cui il torneo venga disputato interamente in Turchia. Una ipotesi che tutte le parti in causa ovviamente vogliono evitare, perché potrebbe rappresentare quasi una pietra tombale sulla credibilità del calcio italiano. Ma la corsa contro il tempo è già iniziata e le scadenze sono particolarmente ravvicinate: entro luglio i progetti devono essere non solo approvati a livello burocratico, ma anche interamente finanziati. E la speranza è che le acque possano muoversi ulteriormente con l’arrivo del nuovo commissario per gli stadi, mentre diversi sindaci, nei vari incontri con FIGC e UEFA, hanno mostrato grande volontà di arrivare ad una svolta sulle infrastrutture.Entrando quindi nello specifico, ecco la situazione verso EURO 2032 degli stadi candidati ad ospitare il torneo in Italia.Juventus Stadium (Torino)Attualmente, si tratta dell’unico stadio pronto e che risponde a tutti i requisiti chiesti dalla UEFA. Anche se la capienza dell’impianto limita alcune possibilità per l’Italia per la fase finale, considerando che non potrà ospitare l’eventuale finale e che difficilmente potrà anche ospitare una semifinale visto che è dal 2008 che una semifinale dell’Europeo non si disputa in uno stadio sotto i 40mila posti (il St. Jakob-Park di Basilea).Stadio Maradona (Napoli)La situazione più problematica riguarda l’ex San Paolo. Il progetto del sindaco Manfredi sulla possibile ristrutturazione, nonostante quanto emerso, non ha accolto grande favore sulla strada per EURO 2032: anzi, la preferenza sembra pendere per l’idea di Aurelio De Laurentiis di uno stadio nuovo nell’area ex Caramanico a Poggioreale. D’altronde, si tratta di un progetto importante anche in termini di rigenerazione urbana di un’area dismessa. Al contrario, la ristrutturazione che il sindaco sostiene non risolverebbe tutti i nodi legati all’attuale situazione del Maradona: motivo per cui, senza il piano per il nuovo stadio, Napoli verrebbe automaticamente esclusa dalla corsa per ospitare gli Europei. E, a differenza di quanto avviene in altre città, non aiuta nella corsa il fatto che il Comune sostenga un progetto che non cancellerebbe i problemi: un tema che nemmeno l’intervento del commissario potrebbe sciogliere.San Siro (Milano)Il secondo nodo principale non può che riguardare Milano. Dove, a differenza di Napoli, c’è identità comune di vedute tra il sindaco Sala e i club: l’attuale Meazza non solo non basta più a Inter e Milan ma, come già raccontato, non ha i requisiti necessari per ospitare EURO 2032. Non basta una riverniciata, come quella che prevista per la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi invernali 2026. I temi sono tanti, dalle aree hospitality ai servizi igienici fino all’accessibilità. Il progetto su cui tutti spingono quindi è quello del nuovo stadio accanto all’attuale San Siro, su cui la politica cittadina si esprimerà a settembre. E in caso di approvazione, servirà una corsa contro il tempo per avere tutto pronto per le tempistiche della UEFA: avere un nuovo stadio a Milano, però, potrebbe essere il modo migliore per puntare anche ad ospitare la finale.Stadio Olimpico (Roma)Dopo aver ospitato diverse gare degli Europei 2021, l’Olimpico di Roma resta tra i favoriti per essere protagonista anche nel 2032. Ma non è una scelta automatica, visto che serviranno comunque lavori rilevanti. In tal senso, però, durante gli ultimi incontri Sport e Salute ha confermato la volontà di investire, anche in maniera pesante, per arrivare al via libera definitivo verso EURO 2032, pur con il nodo sul futuro considerando le possibili scelte di Roma e Lazio.Stadio Roma a Pietralata (Roma)La novità delle ultime settimane è che la Roma si è dimostrata interessata alla possibilità di ospitare il torneo nel nuovo stadio che vorrebbe costruire a Pietralata. Un piano che sembra ben indirizzato (si attende il progetto definitivo da parte del club giallorosso) e che potrebbe essere ulteriormente accelerato con l’arrivo del commissario per gli stadi. Come per San Siro, poi, nel caso di via libera a stretto giro dalla politica, alla UEFA serviranno comunque certezze sul lato finanziario.Stadio Franchi (Firenze)Tra i progetti di riqualificazione, si tratta di quello più avanti, considerando che i lavori sono già cominciati e anche gli ultimi nodi finanziari sembrano essere stati sciolti. Una ristrutturazione impattante (considerando che il Comune di Firenze nel progetto ha dovuto rispettare i paletti della Sovrintendenza sulla vecchia struttura) che porta il capoluogo toscano in pole per ospitare gli Europei 2032, anche se servono ancora alcuni step in termini di lavori per avere la certezza.Stadio Dall’Ara (Bologna)Il progetto del club rossoblu sembrava tra quelli messi meglio verso il 2032, ma la situazione si è totalmente arenata negli ultimi mesi. I costi per l’operazione sono pesantemente lievitati rispetto alle stime iniziali, tanto che era emersa la voce che il patron Saputo cercasse un partner. Evoluzioni in tal senso non sono arrivate e nemmeno si sono aperti sbocchi sulla possibilità di intervento da parte del Governo. Motivo per cui l’ipotesi Bologna al momento sembra essere scesa in fondo tra le preferenze verso gli Europei.Stadio Cagliari (Cagliari)Il progetto del club sardo, a lungo rallentato dalla burocrazia, sembra avere riguadagnato terreno. Nei giorni scorsi la società ha presentato il progetto definitivo in Comune, con tanto di capienza alzata a 30mila spettatori (che ha portato i costi a superare quota 200 milioni di euro compresa l’IVA) proprio per rispondere alle necessità anche della UEFA per ospitare gli Europei 2032. In attesa dei prossimi passaggi burocratici, l’ipotesi Cagliari sembra essere così a buon punto.Stadio Ferraris (Genova)In Liguria al momento c’è la volontà politica, tanto che il Comune del capoluogo ha confermato la volontà di candidarsi, ma il progetto sembra ancora troppo lontano per poter essere preso in considerazione viste le tempistiche.Stadio Bentegodi (Verona)Dopo l’asta andata deserta lo scorso marzo, sul tavolo non c’è nessun piano per il Bentegodi, motivo per cui la città veneta è fuori dalle candidature.Stadio San Nicola (Bari)Dopo l’ultimo incontro, il Comune ora sta valutando la possibilità di elaborare un piano di fattibilità, con dotazione finanziaria, che possa soddisfare i requisiti richiesti dalla UEFA. Ipotesi che si è scaldata negli ultimi giorni, visto che l’amministrazione comunale si sta muovendo bene e con convinzione, tanto da coinvolgere già Renzo Piano che ha voce in capitolo per quanto riguarda gli interventi sulla “Astronave” realizzata per i Mondiali di Italia 1990.Stadio Barbera (Palermo)La novità potrebbe arrivare dalla Sicilia. La volontà del Palermo e del City Football Group è infatti quella di investire pesantemente sul Barbera, in modo da renderlo idoneo per ospitare gli Europei 2032. Se quindi a livello finanziario, considerando la ricca proprietà del club rosanero, non sembrano esserci problemi, il nodo legato ai rapporti con il Comune e agli aspetti burocratici potrebbe essere risolto con l’intervento del nuovo commissario: soprattutto nel caso in cui Napoli non rientrasse tra le candidature e Bari non riuscisse a tornare in corsa, potrebbe quindi essere Palermo a “salvare” la presenza del Sud.